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“Lasciata morire a 16 anni in condizioni inadatte persino ad animali”, genitori condannati

Secondo l’accusa, i due si sarebbero disinteressati dell’adolescente, che era costretta su una sedie a rotelle, fino ad arrivare a lasciarla per sei mesi in una stanza sporca, su un materasso dal quale la 16enne non si è più alzata.
A cura di Antonio Palma
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Hanno lasciato morire la loro figlia disabile di soli 16 anni abbandonandola durante il lockdown covid e tenendola in condizioni che per i giudici erano "inadatte persino ad animali". Per questo due genitori britannici sono stati condannati da un tribunale di Swansea, in Galles, per omicidio colposo. Alun Titford, 45 anni, e Sarah Lloyd-Jones, 40 anni, di Newtown, Powys, erano stati incarcerati per grave negligenza dopo che la loro figlia adolescente, Kaylea, era stata trovata morta in condizioni squallide nell'ottobre 2020.

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L'uomo è stato ritenuto colpevole nel febbraio scorso di omicidio colposo e negligenza grave e mercoledì, scorso è stato condannato a sette anni e sei mesi dopo un processo. Le stesse accuse ricolte anche alla moglie che però si era già dichiarata colpevole ed era stata condanna già a sei anni di carcere.  Secondo l'accusa, i due si sarebbero disinteressati dell'adolescente, che era nata con la spina bifida e costretta su una sedie a rotelle, fino ad arrivare a lasciarla in una stanza sporca su un materasso dove la 16enne, impossibilitata a muoversi, era diventata obesa fino a pesare 146 kg.

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I servizi di emergenza hanno raccontato in tribunale l'orribile scena quando sono arrivati sul posto con il corpo della ragazzina coperto di vermi e con indumenti sporchi in una stanza infestata di mosche, sporca e disordinata. Come costruito dagli inquirenti, era stata costretta a letto per più di sei mesi, dall'inizio del blocco Covid nel Regno Unito.

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Non molto tempo prima, Kaylea però era una ragazzina "tranquilla ma sfacciata" che mostrava "un potenziale impressionante" sul campo da basket in sedia a rotelle della sua città natale di Newtown nel Powys, secondo quanto hanno rivelato numerosi testimoni. La ragazzina veniva seguita anche dai servizi sociali quando il lockdown ha complicato tutto. I genitori che avrebbero dovuto prendesi cura di lei non lo hanno fatto lasciando che morisse lentamente distesa su quel letto dal quale non si è più alzata.

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