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Matteo Falcinelli, arrestato e torturato a Miami

L’arresto violento di Matteo Falcinelli, cosa non torna nella versione della polizia di Miami

Sono diversi i punti che non tornano nella versione dei fatti fornita dalla Polizia di Miami sull’arresto del 25enne italiano Matteo Falcinelli, fermato violentemente e incaprettato per 13 minuti. A smentire i poliziotti, anche le immagini della bodycam.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sono ancora diversi i punti oscuri sulla vicenda di Matteo Falcinelli, il giovane 25enne di Spoleto arrestato e "incaprettato" dalla polizia di Miami nella notte tra il 24 e il 25 febbraio. Il ragazzo italiano è stato fermato con modalità violente, così come testimoniato da foto e video. Gli elementi in comune nella versione degli agenti e in quella del 25enne sono pochi e tutti relativi alle ferite sul corpo del ragazzo. Allegate al rapporto della polizia, secondo il Corriere della Sera, c'erano le foto dello studente con abrasioni allo zigomo e alla guancia sinistra.

Matteo Falcinelli (screen da Quotidiano Nazionale).
Matteo Falcinelli (screen da Quotidiano Nazionale).

La versione degli agenti e il verbale della Polizia di Miami

A parte gli elementi relativi allo stato di salute di Falcinelli prima di essere trattenuto in cella per 18 ore, la versione dei fatti fornita dal 25enne differisce in toto da quella fornita dalla polizia di Miami: secondo gli agenti, Falcinelli sarebbe stato fermato e ammanettato perché "aveva spinto gli agenti", insistendo per "riavere i 500 dollari spesi in un locale". Secondo quanto asserito nel documento dagli ufficiali, le forze dell'ordine avrebbero "inizialmente tentato di prendere in custodia Falcinelli", ma lui si sarebbe ribellato "toccando ripetutamente gli agenti e spingendoli intenzionalmente con una mano sul petto chiedendo i suoi soldi".

La madre del 25enne ha annunciato di essere pronta a denunciare i poliziotti per falso d'ufficio per quanto scritto nel verbale, oltre che per i reati di maltrattamento, abuso di potere ed eccessivo uso della forza. Le riprese delle bodycam degli agenti, infatti, sembrano smentire la loro versione della storia. Nella stessa relazione sono perfettamente visibili le ferite riportate da Falcinelli con abrasioni allo zigomo e alla guancia sinistra, un taglio sulla tempia e le nocche della mano sinistra graffiate e gonfie. Nelle immagini si vedono anche i segni delle cinghie con cui gli sono stati stretti i polsi e i lividi sulla scapola sinistra e alla base del collo, dove uno degli agenti lo ha tenuto immobilizzato a terra con la pressione del ginocchio e impedendogli di respirare.

Tredici minuti di torture, secondo quanto poi da lui raccontato, che hanno fatto da preambolo alle 18 ore trascorse in cella senza poter parlare con parenti e amici.

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Cosa emerge dalle riprese della bodycam

Dalle riprese della telecamera personale dei due poliziotti, come già anticipato, emerge un'altra storia: gli agenti Ruizi e Saint Amour sarebbero intervenuti all'estero di uno strip club alla periferia di Miami in "off-duty capacity", ossia pagati dal locale per garantire la vigilanza all'esterno. Se nel rapporto spiegano di "essere intervenuti per l'aggressione a un membro delle forze dell'ordine", dalle riprese è possibile vedere che Falcinelli non spinge nessun agente, ma che tocca con un dito il distintivo di un poliziotto per leggerne il nome.

Secondo i poliziotti, Falcinelli sarebbe stato allontanato dal locale e a tutti i costi voleva rientrare per farsi "restituire 500 dollari spesi per una ballerina". Di questa cifra, però, non vi è alcuna traccia nell'estratto conto del ragazzo, né pare che avesse tanti contanti con sé. Il 25enne ha dichiarato invece di aver cercato di rientrare solo per recuperare i propri cellulari lasciati all'interno del locale.

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Cosa è accaduto all'interno del locale

La discussione iniziale sarebbe nata quando il 25enne ha rifiutato la compagnia di una ragazza per poi acquistare al bancone una coca cola e offrire un drink a un'altra giovane. Quando si è avvicinato alla cassa per pagare il conto, Falcinelli si sarebbe visto addebitare una spesa non concordata. Da qui sarebbe nata la prima lite e il 25enne è stato allontanato dal locale senza i cellulari che poi aveva voluto recuperare.

Fuori dal locale, infatti, il 25enne aveva continuato a discutere con i poliziotti, come si vede anche dalle bodycam degli agenti. Nel verbale gli agenti confermano di avergli impedito di rientrare nello strip club più volte, ma omettono di aver appreso dei cellulari lasciati all'interno della sala. Nei documenti, invece, scrivono che il 25enne voleva da loro la restituzione dei soldi spesi quella sera, dettaglio che dai video non emerge. Lo studente anzi dice di aver pagato tutto quello che era dovuto e urla ai buttafuori del locale di essere pronto a denunciarli. Non vi è nessuna colluttazione fisica, però, così come invece riportato nei documenti.

Poco dopo avviene l'arresto "per resistenza a pubblico ufficiale e aggressione". Il 25enne viene immobilizzato senza alcun tentativo da parte sua di liberarsi, anche se gli agenti scrivono che il giovane avrebbe tentato la fuga. Quando è ancora a terra, trattenuto da un poliziotto, uno dei buttafuori gli restituisce i cellulari e gli agenti non commentano l'accaduto.

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