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La Tanzania annulla la festa nazionale e dirotta i fondi per costruire un ospedale

Il presidente della Tanzania John Magufuli ha annunciato l’annullamento delle celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza – il 9 dicembre – ed ha ordinato che i fondi stanziati dal governo vengano impiegati per scopi più utili come l’acquisto di attrezzatura medica per l’Independence Hospital di Dodoma, capitale del paese.
A cura di Davide Falcioni
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Il presidente John Magufuli
Il presidente John Magufuli

John Magufuli, presidente della Repubblica della Tanzania, ha annunciato ieri l'annullamento delle celebrazioni del Giorno dell'Indipendenza – il 9 dicembre – ed ha ordinato che i fondi inizialmente stanziati dal governo per le cerimonie ufficiali di una delle più importanti feste del paese africano vengano impiegati per scopi più utili come l'acquisto di attrezzatura medica per l'Independence Hospital di Dodoma, capitale della Tanzania. Il cinquantanovesimo anniversario dell'indipendenza del paese sarà dunque celebrato in modo estremamente sobrio e gli 835,4 milioni di scellini (circa 335mila euro) che il primo ministro, Kassim Majaliwa, aveva progettato di spendere serviranno a rafforzare la fornitura di un importante ospedale.

La costruzione dell'Independence Hospital di Dodoma è iniziata nel 2019: l'opera dovrebbe costare circa 7 milioni di scellini (circa 3 milioni di euro). I lavori stanno proseguendo alacremente ma c'era urgente bisogno di nuove attrezzature mediche affinché la struttura fosse moderna e in linea con i migliori standard sanitari: proprio per questo i fondi della festa nazionale dell'indipendenza verranno impiegati per acquistare letti, farmaci, allestire sale operatorie e laboratori. Il presidente Magufuli ha spiegato che il 92 per cento dell'ospedale è stato  già completato; "Il nostro obiettivo è che sia operativo il 30 dicembre di quest'anno".

Il progresso della Tanzania: da luglio è un paese a reddito medio-basso

Dopo essere stato a lungo uno dei paesi più poveri della Terra la Tanzania, a partire dallo scorso primo luglio, è stata classificata dalla Banca Mondiale come nazione a reddito medio-basso: secondo la  World Bank, il paese dell'Africa Orientale noto per le sue meraviglie naturali e il monte Kilimangiaro è uno dei sette ad aver conseguito questo importante obiettivo, e per di più con 5 anni di anticipo rispetto alla tabella di marcia. Gli economisti hanno dichiarato che il raggiungimento dello status di paese a reddito "medio-basso" è chiaramente “un passo avanti” nel processo di sviluppo nazionale, aggiungendo tuttavia che ci saranno ora sia vantaggi che svantaggi. “La categorizzazione riflette il miglioramento nella riduzione della povertà, ed è un passo avanti nello sviluppo del paese. Per il Paese, il passaggio ad uno status di reddito medio-basso aumenta il suo merito creditizio, e questo è un bene per la Tanzania, che ha ambiziosi piani di crescita”, ha spiegato il Professor Delphin Rwegasira del Dipartimento di Economia dell’Università di Dar es Salaam. Di contro però il collega Abel Kinyondo ha spiegato che nell'immediato per i singoli cittadini potrebbe non cambiare molto. "Il problema con le medie è che a volte possono essere fuorvianti generalizzando il reddito di ogni tanzaniano, mentre in realtà il divario tra ricchi e poveri è molto grande”, ha detto. “Per il nostro Paese questa è una pietra miliare perché attira credito favorevole, oltre che investitori stranieri, grazie alla sensazione che il tenore di vita e i consumi siano migliorati”, ha detto il Prof. Honest Ngowi dell’Università di Mzumbe. “Dal lato negativo, la Tanzania sarà considerata ormai matura e quindi non potrà accedere ad alcune sovvenzioni e ad alcuni prestiti agevolati che ha ricevuto come paese a basso reddito”.

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