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“La strada non esiste”, polizia pensa a uno scherzo e non esce: Florencia uccisa a 14 anni

L’agghiacciante storia di Florencia Romano, adolescente argentina assassinata da un uomo che l’aveva agganciata sui social convincendola a raggiungerlo in un appartamento. Un vicino aveva chiamato la polizia raccontando delle urla ma l’agente credeva fosse uno scherzo perché la strada con compariva nel suo database e non ha accolto la richiesta.
A cura di Antonio Palma
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Uccisa a soli 14 anni in casa nonostante le urla e le richieste di aiuto che in molti avevano sentito e nonostante una chiamata alla polizia che però credeva fosse uno scherzo e non è intervenuta. È l’agghiacciante storia di Florencia Romano, adolescente argentina assassinata dieci giorni fa da un uomo che l’aveva agganciata sui social convincendola a raggiungerlo in un appartamento di Maipú, nella provincia di Mendoza, in Argentina. Nell’audio della richiesta di soccorso, pubblicato dai media locali, emerge l’incomprensione tra l’operatore e un residente della zona che aveva chiamato dopo aver udito le urla della vittima.

Nella chiamata, si sente il vicino che denuncia un caso di violenza di genere descrivendo le urla della ragazza e fornendo i dati dell’indirizzo. L'agente dall’altro lato però nega che la strada esista perché non compare nel suo database. L'uomo gli dice che è su Google Maps ma l’operatore continua a dire che non esiste. Quando il denunciante gli chiede "Sei un poliziotto?" l'agente interrompe la telefonata dicendo "ci vediamo più tardi, signore, buona serata".

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Un comportamento che ha indignato l’opinione pubblica locale e portato alla sospensione dell’agente perché se la richiesta di auto fosse stata accolta in modo efficiente, la storia della 14enne Florencia Romano avrebbe potuto avere esito ben diverso. Proprio in quei momenti infatti la ragazzina veniva uccisa e poi fatta sparire. Per gli inquirenti l’omicidio è opera del 33enne Pablo Arancibia, un uomo con precedenti per violenza sulle donne e molestie di minorenni.

Pablo Aranciba
Pablo Aranciba

Il 33enne avrebbe avvicinato la ragazzina sui social convincendola a raggiungerlo. L'uomo aveva programmato tutto per restare solo con la minorenne e aveva detto alla compagna, anche lei coinvolta nell’indagine per occultamento di cadavere, che avrebbe fatto una grigliata con gli amici.  Secondo le indagini, l'imputato ha tentato di abusare sessualmente della ragazza. Quando questa ha resistito e si è difesa lui l’ha picchiata e uccisa. Arancibia infine si è sbarazzato delle prove e del cadavere di Florencia, chiedendo aiuto ala sua compagna alla quale ha riferito che doveva disfarsi del corpo di un "cane che aveva involontariamente ucciso.

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