L’Ue sul caso dei due marò: “Rispettare l’immunità diplomatica”
Si acuisce la tensione tra Italia e India in merito al caso dei due marò. Il presidente della Corte Suprema indiana ha stabilito che l’ambasciatore d’Italia Daniele Mancini non ha più l’immunità diplomatica dal momento in cui ha firmato la dichiarazione di impegno al ritorno nel Paese dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone i quali, come è noto, resteranno invece in Italia. Dunque la Corte Suprema, nel rinviare l’udienza al prossimo 2 aprile, ha esteso “fino a ulteriore avviso” il divieto imposto giovedì scorso al diplomatico italiano di lasciare l’India. Intanto, a favore di Mancini e dell’Italia è intervenuta l’Unione Europea: Michael Mann, portavoce di Catherine Asthon, ha sottolineato come la Convenzione di Vienna debba essere rispettata da tutte la parti in causa.
Si rispetti la Convenzione di Vienna – L’Unione Europea ha ribadito di “incoraggiare India e Italia a trovare una soluzione reciprocamente soddisfacente e coerente con il diritto internazionale e il diritto del mare” attraverso un negoziato. “Abbiamo seguito la decisione della Corte suprema indiana e seguirò gli sviluppo oggi – così Micheal Mann in un briefing con i giornalisti – e confermo che il nostro ambasciatore è stato convocato dal ministro degli Esteri indiano per essere informato”. In ogni caso l’Ue, avevano fatto sapere in una nota, “non fa parte della disputa legale” tra Italia e India e quindi non può prendere posizione nel merito degli argomenti legali riguardanti la sostanza del caso.