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L’Isis ha decapitato Kenji Goto, il secondo ostaggio giapponese

Lo Stato Islamico ha diffuso un video che mostra le raccapriccianti immagini dell’uccisione di Kenji Goto. E’ giallo, invece, sulle sorti del pilota di Amman catturato, molti tweet annunciano la sua morte, ma mancano conferme e immagini.
A cura di Biagio Chiariello
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“Ora è cominciato l'incubo per il Giappone”. Sono le parole con cui si conclude il videomessaggio postato su Internet, che prosegue mostrando le atroci immagini del corpo decapitato e della testa mozzata (con il volto insanguinato) del giornalista Kenji Goto. Il video è stato prodotto da al-Furqan Media Foundation, la casa di produzione vicina allo Stato Islamico, e la sua autenticità è ora al vaglio degli esperti di Tokyo e di Washington. Goto indossa la classica tuta arancione come precedenti ostaggi dell’Isis. Per la liberazione del giapponese, i jihadisti avevano chiesto il rilascio della terrorista irachena Sajida Rishawi in carcere in Giordania. Ad uccidere Goto è di nuovo il boia "John" che, rivolto al governo giapponese, dice: "Voi, insieme ai vostri stupidi alleati non avete capito che siamo assetati del vostro sangue".

Abe – afferma il boia, secondo la trascrizione fornita dal Site – data la tua spericolata decisione di partecipare a una guerra che non potete vincere, questo coltello non solo sgozzerà Kenji, ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L’incubo per il Giappone è incominciato”.

Giallo sulle sorti del pilota giordano

Nel video non si fa riferimento al pilota giordano Muath al Kaseasbeh, catturato dall’Isis lo scorso 24 dicembre, il cui destino era stato in qualche modo collegato a quello del giornalista giapponese con diversi ultimatum che si sono succeduti nel tempo. Sabato il governo di Tokyo aveva ammesso che la situazione era in fase di “stallo”. Ma proprio oggi su Twitter circolavano notizie non confermate che anche il pilota fosse stato decapitato. L'ufficiale giordano sarebbe stato giustiziato al termine dell'ultimatum posto al governo di Amman. Il messaggio non è corredato da video o foto dell'esecuzione.

 La reazione del governo giapponese

“Sento un dolore immenso”, sono le prime parole del premier giapponese Shinzo Abe in merito all’esecuzione da parte dell’Isis di Kenji Goto. “Non perdonerò mai i terroristi – ha aggiunto subito dopo-. Perché rispondano dei loro crimini, opererò con la comunità internazionale”. Il Giappone avrà “tolleranza zero” contro il terrorismo e “lavorerà a stretto contatto con la comunità internazionale”. Ha detto ancora Abe, promettendo che sarà ampliato il piano di aiuti umanitari in materia di terrorismo. A tal proposito va detto che l'offerta di 200 milioni di dollari in assistenza non militare alle nazioni che combattono contro i terroristi era divenuta la motivazione esplicita della minaccia di morte per i due ostaggi giapponesi in un primo momento, l'Isis aveva chiesto un riscatto equivalente, condannando il fatto che un Paese situato a enorme distanza geografica volesse intromettersi nei territori del Califfato.

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