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India, eseguono autopsia su ragazza all’aperto: l’obitorio è occupato da una mucca

I medici protestano per la mancata rimozione del cadavere dell’animale. La ragazza era morta folgorata dopo essere venuta a contatto con un cavo dell’alta tensione.
A cura di G. L.
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Un'autopsia condotta all'aria aperta
Un'autopsia condotta all'aria aperta

Solitamente, le autopsie vengono eseguite a cielo aperto solo in situazioni di estrema criticità. Pur avendo un’apposita struttura funzionante a disposizione, però, i medici della città di Gadarwara, nel Madhya Pradesh, sito praticamente nel cuore dell'India, sono stati costretti ad eseguire l'autopsia sul cadavere della 14enne Arti Dubey, morta folgorata lo scorso 29 maggio, fuori dall'obitorio per una strana ragione.

C’è una mucca in obitorio

La scorsa settimana, infatti, una mucca era riuscita ad introdursi all’interno dell’obitorio dove sarebbe stata portata la giovane uccisa da un cavo dell'alta tensione. In seguito a circostanze ancora non chiarite, il bovino è poi morto all’interno dei locali senza che nessuno provvedesse alla rimozione della carcassa, nonostante il personale medico che ha eseguito l’autopsia sul cadavere della 14enne sostenga che le autorità competenti siano state avvisate tempestivamente.

Di conseguenza, il cadavere dell’animale è rimasto lì per circa quattro giorni, emanando un tanfo tale da costringere il personale medico a lavorare all’aria aperta. L’autopsia è stata eseguita sotto gli occhi dei residenti e senza alcuna tendina a copertura del cadavere della ragazza.

Il capo dell’autorità sanitaria di Narsinghpur, capitale del Madhya Pradesh, ha effettuato un ispezione per chiarire la faccenda. Il dottor R.P. Faujdar ha affermato che la mucca si sarebbe introdotta all’interno dell’obitorio grazie alle porte prive di serratura e di chiusura. Per questo, ha accusato il personale medico dell’obitorio di particolare “negligenza”, specie considerando i fondi stanziati per l’ospedale.

Essere sacri è un problema

La rimozione del cadavere di una mucca, animale considerato sacro in India, non è una cosa semplice. In questi giorni, il Paese è preso da una discussione di respiro nazionale sulla macellazione dei bovini.

A dispetto dell’articolo 48 della costituzione indiana, che vieta espressamente la macellazione di vacche e vitelli e l’esportazione delle loro carni, la maggior parte degli Stati indiani consente di mangiare e vendere carni bovine. Alcuni Stati si limitano a permettere la macellazione di tori e buoi, mentre altri estendono il permesso anche alle mucche, il che ha reso l’India il maggiore esportatore di manzo al mondo.

Lo scorso 26 maggio, il Bjp, partito attualmente al governo con il primo ministro Narendra Modi, ha provato a porre rimedio a questa situazione paradossale emanando un divieto totale sulla vendita e la macellazione di qualsiasi tipo di bovino, cosa che ha causato forti malumori soprattutto tra gli agricoltori e gli allevatori del Paese.

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