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Covid 19

In Giappone record di suicidi tra adolescenti durante la pandemia: oltre 400 i morti nel 2020

Allarme suicidi tra bambini e adolescenti in Giappone durante la pandemia: secondo un report del ministero dell’Istruzione, nel 2020 415 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni si sono tolti la vita, il 31% in più rispetto ai 317 del 2019, sette delle elementari, 103 alle medie e 305 alle superiori: “Dati allarmanti”.
A cura di Ida Artiaco
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In Giappone è allarme suicidi tra i giovanissimi: nell'anno dello scoppio della pandemia di Covid-19 ne sono stati oltre 400, mai così tanti dal 1974, anno in cui il governo ha cominciato a raccogliere questi dati. Nello specifico, nel 2020 415 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni si sono tolti la vita, vale a dire, in termini percentuali il 31% in più rispetto ai 317 del 2019, sette delle elementari, 103 alle medie e 305 alle superiori. È quanto ha reso noto il ministero dell’Istruzione, stando a quanto riporta la Cnn, che cita a sua volta l'emittente locale NHK. Alla base di questi gesti estremi, secondo gli esperti, ci sono una serie di fattori, tra cui problemi familiari, i cattivi risultati scolastici, le relazioni con altri bambini e le malattie.

"Questi numeri sono estremamente allarmanti", ha commentato Eguchi Arichika, capo della divisione per gli affari dei bambini e degli studenti del ministero dell'istruzione giapponese, che ogni anno effettua un'indagine sulle scuole di tutti i livelli, raccogliendo dati su suicidi, bullismo e assenteismo. Secondo l'ultimo report, reso noto lo scorso mercoledì, più di 130mila studenti sono rimasti lontano dalla propria classa per più di 30 giorni a casa dell'emergenza Covid-19 e altri 30.287 studenti delle scuole elementari, medie e superiori sono stati assenti per 30 giorni o più a causa delle preoccupazioni legate alla propria salute: "I risultati mostrano che la pandemia ha causato cambiamenti nell'ambiente scolastico e familiare e ha avuto un impatto sul comportamento dei bambini", ha continuato Eguchi. "Voglio promuovere gli sforzi per rendere più facile condividere i modi in cui le persone possono trovare aiuto e assicurarmi che i bambini che non possono frequentare la scuola possano continuare a imparare".

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