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La morte della Regina Elisabetta II

Il biografo reale rivela quale è la vera eredità della Regina Elisabetta II

L’intervista di Fanpage.it a Matthew Dennison, storico e giornalista, autore del libro “Elisabetta, la più amata” sulla vita della regina morta lo scorso 8 settembre: “Ha rafforzato i legami tra la Corona e il paese. Carlo? Beneficerà dell’esempio dei genitori. Camilla sarà una risorsa straordinaria per il suo regno”.
A cura di Ida Artiaco
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Fedeltà alla Corona, integrità e onestà.

Sono questi i pilastri su cui la Regina Elisabetta II, morta a 96 anni lo scorso 8 settembre, ha fondato il suo lungo regno. Ed anche l'eredità che ha lasciato al figlio Carlo, che le è succeduto sul trono.

Ne è convinto Matthew Dennison, storico e giornalista per il Times, Daily Telegraph, Country Life e Spectator, oltre che autore di "Elisabetta, la più amata", edito in Italia da Giunti editore, in cui ripercorre la sua vita e il suo regno attraverso un’era di cambiamenti sociali senza precedenti e spesso sismici.

A Fanpage.it ha spiegato cosa resta del regno della sovrana più longeva della storia inglese e cosa ci si può aspettare dal futuro della Monarchia.

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Matthew, cosa resta secondo lei del regno di Elisabetta II?

"La regina ha mantenuto il posto della Corona al centro della vita nazionale e ha rafforzato i legami tra la Corona e il paese, un aspetto distintivo della monarchia in Gran Bretagna.

Elisabetta II era una figura molto amata dai britannici di tutte le età e le classi. Ha anche preservato la dignità e il rispetto della Corona durante un periodo nel quale molte istituzioni della vita pubblica britannica – il Parlamento, la polizia, la Chiesa – hanno cessato di farlo.

La fedeltà per tutta la vita alle promesse di servizio – la sua attenzione agli altri prima che a sé stessa – così come la sua onestà, integrità e modestia personale, sono diventate un fulgido esempio per coloro che fanno parte della vita pubblica, e sulla scia della sua morte è una sensazione diffusa in Gran Bretagna che tutti possiamo essere ispirati dal suo esempio.

Inoltre, la sua fede nel Commonwealth come forza positiva ha rafforzato i legami tra le nazioni che ne fanno parte. Attraverso iniziative caritatevoli, hanno beneficiato molte persone, confermando l'importanza della corona britannica come unica monarchia globale al mondo".

Lei ha scritto un libro sulla vita della sovrana. Quali sono i tre momenti più importanti che possono definire il suo regno?

"La mia convinzione è che il regno della regina sia stato definito da ogni impegno che ha intrapreso.

Ciò che ora riconosciamo come il suo successo è la coerenza del suo servizio e il suo affettuoso impegno con la gente di questo paese e dei paesi del Commonwealth, e lo ha dimostrato negli incontri con i bambini nelle scuole così come con gli statisti mondiali ai banchetti ufficiali".

Nel corso della sua vita ha incontrato numeri capi di stato e conosciuto vari primi ministri. Chi era il suo preferito?

"La chiave del successo della Regina sta nel fatto che non ha mai espresso forti preferenze o avversioni, tranne che per le piccole cose – ad esempio, preferiva i letti fatti con lenzuola e coperte a un piumone.

La gente speculerà sui suoi primi ministri britannici preferiti – di solito optando per Winston Churchill e Harold Wilson – ma la stessa Regina non ha mai fatto alcuna dichiarazione pubblica al riguardo. È stata cresciuta con un forte codice di buone maniere vecchio stile, il che significava trattare tutti, indipendentemente dalle loro opinioni, con rispetto".

Secondo lei, come sarà il regno di Re Carlo?

"Data la buona salute della monarchia, credo sarà un periodo positivo: ha una conoscenza più ampia e profonda del popolo della Gran Bretagna e del Commonwealth rispetto a qualsiasi precedente nuovo monarca e un'ampia comprensione dei problemi che devono affrontare le persone in questi paesi.

Ha anche beneficiato dell'esempio dei suoi genitori e di sua nonna, la regina Elisabetta, la regina madre, per molti anni, che lo ha preparato per il suo nuovo ruolo".

Come interpreta la figura della Regina consorte, Camilla? 

"Al momento della morte di Diana, Principessa del Galles, l'allora Camilla Parker Bowles era una figura controversa.

Dal suo matrimonio con Carlo, Camilla ha mostrato il suo impegno per la vita pubblica britannica. L'emergere di informazioni sul matrimonio di Carlo e Diana ha mostrato alla gente che gli errori sono stati commessi da entrambe le parti: Diana non era semplicemente una vittima. Credo che la nuova Regina consorte sarà una risorsa straordinaria nel nuovo regno. Il numero della rivista Country Life che ha curato per il suo 75° compleanno – a cui ho contribuito – è stato il numero più venduto di sempre".

Come sarà il futuro della monarchia, incluso il rapporto tra William e Harry?

"Un riavvicinamento è sempre possibile e Carlo ha offerto un ramo d'ulivo al duca e alla duchessa del Sussex nel suo primo discorso alla nazione come Re. Non sono a conoscenza, tuttavia, che Harry e Meghan abbiano espresso il desiderio di tornare alla vita pubblica in Gran Bretagna. La regina ha riconosciuto che non è possibile essere una reale part-time: la regalità è una vocazione a tempo pieno. Il re condividerebbe questo punto di vista".

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