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I giudici decidono di staccare la spina ad Archie, il 12enne in coma: il padre ha un infarto

Il padre di Archie Battersbee, il 12enne in coma irreversibile al quale i medici del del Royal London Hospital vogliono staccare la spina, è stato colpito da un infarto. Poche ore dopo i giudici di secondo grado hanno confermato la decisione dei medici.
A cura di Giorgia Venturini
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Si trova ricoverato in gravi condizioni il padre di Archie Battersbee, il 12enne in coma irreversibile al quale i medici del del Royal London Hospital vogliono staccare la spina. L'uomo è stato colpito da un infarto poche ore prima che la Corte d'Appello di Londra decidesse di respingere il ricorso presentato dai genitori e confermando quanto già deciso dai giudici di primo grado, ovvero che al piccolo venissero interrotti i trattamenti che lo mantengono in vita.

Il ragazzino era stato trovato impiccato nella sua casa in Inghilterra

Il ragazzo infatti è tenuto in vita dalla ventilazione artificiale, da quando lo scorso aprile era stato trovato impiccato nella sua casa nell'Essex. Allora era stato salvato in tempo ma purtroppo il suo cervello aveva subito gravissimi danni: da quel giorno non si è mai più svegliato. Il suo caso poi era diventato di competenza dei giudici ai quali si era rivolta l'equipe medica: i sanitari infatti si appellavano al fatto che non fosse corretto portare avanti dei trattamenti senza alcuna speranza di guarigione e che avrebbe previsto invece gravi sofferenze.

La decisione dei giudici

A dare ragione ai medici era stato il giudice di primo grado: la giudice Emma Arbuthnot, in base al criterio del child best interest, ha autorizzato l’ospedale a interrompere la respirazione artificiale, ritenendo che le speranze di guarigione fosse nulle. Si era appellata al principio giuridico che antepone la tutela del minore alla volontà dei genitori. La giudice però aveva poi permesso ai genitori di portare il caso in Appello: qui i giudici hanno però confermato quanto già deciso in primo grado. Appena dopo la sentenza in Appello è stato concesso un rinvio al distacco della ventilazione artificiale per permettere un ricorso dei genitori alla Corte Europea dei diritti dell’uomo.

Continuano le indagini sulla vicenda

Ora a lottare tra la vita e la morte ci sarebbe anche il padre del ragazzo: colto da infarto le sue condizioni sono apparse gravi. Intanto si continua a cercare di capire cosa sia successo quel giorno di aprile: Archie era stato trovato in stato di incoscienza, a casa sua, con una corda attorno al collo, in cima a una rampa di scale. Un incidente domestico sulle cui dinamiche non è ancora stata fatta chiarezza: tra le ipotesi quella che il ragazzino avesse partecipato a una sfida del web. Questa ipotesi però è ancora tutta da confermare.

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