Ha un cancro all’intestino, i medici la rimandano a casa: mamma 56enne muore, famiglia denuncia ospedale

Quando le è stato diagnosticato quel tumore all'intestino, era ormai troppo tardi: Baljeet Kaur è morta a 56 anni, nel febbraio 2020. In diverse occasioni si era presentata al Sandwell Hospital di West Bromwich, Regno Unito, lamentato diversi dolori. È stata sempre rimandata a casa.
La prima volta si era presentata al pronto soccorso del nosocomio inglese con dolore, vomito e sanguinamento rettale prima di essere dimessa a seguito di una radiografia nel gennaio 2019. Stessa situazione che si è presentata un mese dopo. Nonostante la nuova radiografia, è stata nuovamente mandata a casa.
Dopo molteplici visite in ospedale le è stata trovata una massa tumorale nell'addome e ha subìto un intervento chirurgico per rimuovere parte del suo intestino nell'aprile 2019. Cancro che poi si è esteso anche all'intestino. E meno di un anno dopo, l'ha uccisa.
Ora i familiari di Baljeet vogliono giustizia. Il West Birmingham Hospitals NHS Trust ha già ammesso che la paziente era stata "dimessa per negligenza" in due occasioni, evidenziando che se quel male fosse stata diagnosticato per tempo, avrebbe evitato due o tre mesi di "dolore e sofferenza".

"Perdere la mamma meno di un anno dopo la sua diagnosi è stato davvero straziante e qualcosa per cui non eravamo in alcun modo preparati. Era la mamma più amorevole e avrebbe fatto qualsiasi cosa per chiunque" ha detto la figlia Amandeep a Birmingham World. "È davvero difficile per noi accettare che non sia più qui, in particolare dopo aver scoperto che era terminale solo un mese dopo il suo intervento chirurgico".
Il cancro è una malattia terribile e ci ha portato via una delle persone più importanti della nostra vita. Ciò che peggiora le cose è che riteniamo che si sarebbe potuto fare di più per aiutare la mamma. Daremmo qualsiasi cosa per riavere la mamma con noi, ma sappiamo che non è possibile".
"Vederla in lei così tanto dolore e sofferenza è stata la cosa peggiore e tutto ciò che possiamo fare ora è che condividendo la nostra storia possiamo aumentare la consapevolezza che il cancro intestinale è gravissimo" aggiunge ancora la ragazza.