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Giornalisti italiani fermati in Siria: parla Amedeo Ricucci

Il reporter della Rai bloccato per una settimana da un gruppo islamista armato insieme ad altri tre colleghi, Elio Colavolpe, Andrea Vignali e Susan Dabbous, racconta questa difficile settimana.
A cura di Redazione
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"Ora siamo in aeroporto in Turchia, aspettiamo un aereo che ci riporti a casa": Amedeo Ricucci, inviato di guerra della Rai, parla ai microfoni di Rainews24 dopo una settimana di fermo forzato in Siria e la liberazione avvenuta poche ore fa. Ricucci era stato fermato insieme ad altri tre colleghi: , Elio Colavolpe, fotografo, Andrea Vignali, documentarista e Susan Dabbous, reporter freelance italo-siriana. Ora l'incubo è finito e il giornalista ipotizza che il rientro in Italia possa avvenire già stasera. "Eravamo in mano a un gruppo islamista armato che non fa parte dell'Esercito libero siriano – continua il cronista -. È stato un malinteso. Ci hanno tenuti in posti diversi, non proprio prigioni sotto certi aspetti, per altri sì ma – continua – siamo stati trattati coi guanti bianchi".

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