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Finge la gravidanza, poi uccide l’amica tagliandole la pancia per rubarle il feto: bimbo muore

Taylor Parker, 29enne del Texas, rischia la pena di morte. Avrebbe ucciso barbaramente Regan Simmons-Hancock finendo per far morire il piccolo non ancora nato di nome Braxlynn Sage a New Boston, nell’ottobre 2020.
A cura di Biagio Chiariello
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Taylor Parker e Regan Simmons-Hancock 
Taylor Parker e Regan Simmons-Hancock 

Ha simulato una gravidanza, poi ha ucciso la sua amica incinta e ha tagliato via il feto dal grembo della vittima per cercare di farlo passare come suo. È una vera e propria storia dell'orrore quella che arriva dallo Stato USA del Texas. Taylor Parker, 29 anni, è accusata di aver ucciso Regan Simmons-Hancock, 21 anni, incinta di 34 settimane, e la figlia non ancora nata, Braxlynn Sage, a New Boston, nell'ottobre 2020.

Pare che la donna fosse esasperata dal fatto che non riuscisse a concepire naturalmente un figlio insieme al suo compagno, così ha deciso di "rubare" quello della sua amica in avanzato stato di gravidanza. La Parker è accusata di aver accoltellato Regan più di 100 volte, di averle fracassato il cranio a martellare, prima di rimuovere il bambino dalla pancia con un bisturi. A quel punto ha lasciato la vittima a morire davanti alla figlia di tre anni.

Secondo i pm, la 29enne – che avrebbe comprato una tuta su internet che l'avrebbe fatta sembrare incinta per mesi – si sarebbe messa alla guida da sola, mettendosi la placenta nei pantaloni per far sembrare che avesse partorito poiché il cordone ombelicale era ancora attaccato.

La Parker è stata fermato da un poliziotto intorno alle 9:37 mentre eseguiva la manovra di rianimazione sul bambino, prima che il piccolo fosse trasportato in ospedale, dove è poi spirato. La donna, arrestata e ora a processo, nega ogni accusa, ma secondo gli avvocati potrebbe rischiare anche la pena di morte. Alcuni testimoni sostengono inoltre che la 29enne abbia offerto $ 100.000 ad una madre surrogata dopo aver mentito al compagno sulla sua gravidanza.

L'avvocato difensore, Jeff Harrelson, ha chiesto ai sei giurati maschi e alle sei femmine di non cadere "preda delle loro emozioni e di mantenere una mente aperta". “È un caso complicato, di fatto ed emotivamente. La legge è la lente e il filtro attraverso cui dovete valutare questi fatti. A volte non è bianco e nero, ma una sfumatura di grigio" ha specificato.

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