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Famiglia segregata in cantina in attesa dell’Apocalisse, è ancora mistero: arrestato un 58enne

In Olanda continua il giallo sulla famiglia rimasta segregata per 9 anni nella cantina di una fattoria a Ruinerwold in attesa della fine del mondo. Un uomo di 58 anni è stato arrestato dalle forze dell’ordine e oggi comparirà in tribunale per un’udienza preliminare: indagini in corso sul tipo di legame che intercorre tra quest’ultimo e i ragazzi tra i 18 e i 25 anni d’età trovati nello scantinato e sul maggiore di questi che per primo ha lanciato l’allarme.
A cura di Ida Artiaco
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Gli occhi del mondo sono tutti puntati su Ruinerwold, piccolo centro vicino a Drenthe, in Olanda, dove sei persone, tra cui un uomo di 58 anni e altri di età compresa tra i 18 e i 25 anni, sono rimasti segregati per almeno 9 anni nella cantina della loro casa isolata in attesa della fine del mondo. Un racconto, fatto da uno dei ragazzi riuscito a fuggire, che, confermato dalle indagini della polizia, è finito ben presto sulla stampa internazionale, anche se la vicenda continua a essere circondata dal mistero. E le notizie rimarranno di certo confusionarie almeno fino a questo pomeriggio, quando è in programma l'interrogatorio dell'adulto che si trovava nello scantinato per un’udienza preliminare e che è stato arrestato dalle forze dell'ordine. Da capire è soprattutto se i sei soggetti rinvenuti nello scantinato appartengano tutti alla stessa famiglia.

Come riporta la BBC, l'accusa dei pubblici ministeri per il 58enne fermato è di aver tenuto segregata quella che appare essere la sua famiglia contro la loro volontà. L'uomo, falegname di origine austriaca, chiamato dalla stampa locale Josef B, è trattenuto dalla polizia da martedì scorso, quando si è rifiutato di collaborare durante una perquisizione nell'ormai famosa fattoria di Drenthe. Gli agenti erano ci erano arrivati dopo che un 25enne, dal nome Jan, aveva raccontato in un pub della zona di vivere con i sui fratelli e il padre nascosti in attesa dell'Apocalisse. In realtà, le forze dell'ordine non sono riusciti ancora a stabilire il tipo di legame che intercorre tra Josef B, che sarebbe il proprietario della struttura, e il resto. del gruppo. Anche perché il sindaco della cittadina, Roger de Groot, ha detto nel corso di una conferenza stampa di non aver "mai visto una situazione simile", precisando che il 58enne arrestato non è il padre dei ragazzi.

Dubbi ci sono anche su Jan, che per primo ha lanciato l'allarme. Il ragazzo avrebbe raccontato tutto al proprietario di un bar. Quest'ultimo, Chris Westerbeek, intervistato da RTV Drenthe, ha riferito che l'uomo quella sera aveva ordinato cinque birre. "Poi ho fatto una chiacchierata con lui e mi ha rivelato che era scappato, aveva bisogno di aiuto. A quel punto abbiamo chiamato la polizia. Aveva i capelli lunghi, la barba sporca, indossava abiti vecchi e sembrava confuso. Ha detto che non era mai stato a scuola e non era stato dal barbiere per nove anni", ​​ha detto. Secondo il Telegraaf, il 25enne nove anni fa era attivo sui social media, ma ha iniziato a pubblicare nuovamente su Facebook eventi e notizie sull’attivismo ambientalista a partire da giugno. Ha anche pubblicato diverse fotografie scattate in una delle notti in cui è andato al bar a Ruinerwold, dove alla fine ha chiesto aiuto. La polizia ha anche confermato che nessuno dei membri della famiglia è stato incluso nel registro ufficiale della popolazione olandese, il che spiegherebbe il motivo per cui sono stati in grado di vivere fuori dal radar per nove anni. Il giallo continua.

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