Ex miss uccisa e fatta a pezzi nel frullatore, marito 43enne a processo: le ha asportato l’utero decapitandola

È stato formalmente incriminato e andrà a processo per omicidio il marito delle 38enne Kristina Joksimovic, ex finalista di Miss Svizzera uccisa, fatta a pezzi e smembrata in un frullatore in casa sua a Binningen il 13 febbraio dello scorso anno. La Procura di Basilea infatti ha annunciato oggi di aver chiuso le indagini a carico del 43enne Thomas che rimane in arresto in carcere in attesa della sentenza presso il Tribunale penale di Basilea.
Sulla base dei risultati dell'indagine penale, la Procura presume che l'imputato abbia ucciso la moglie strangolandola nella casa in cui vivevano con i due bambini piccoli, prima di sezionare il cadavere con cura per ore cercando di far sparire i pezzi in un grosso frullatore industriale e con una soluzione chimica. Secondo i documenti giudiziari, la coppia era in crisi già da tempo e la vittima pare stesse pensando di lasciare definitivamente il marito quando è stata uccisa.
L'autopsia ha stabilito che la causa della morte di Kristina Joksimovic è stato lo strangolamento per gli evidenti segni di strozzatura ma si ipotizza che sia stata prima picchiata e tramortita visto che aveva segni di trauma da corpo contundente alla testa e vari graffi e lesioni. Gli esami post mortem hanno rivelato che le erano stati strappati anche i capelli.
Gli esperti che hanno analizzato lo smembramento del corpo hanno affermato che Thomas ha utilizzato un seghetto, un coltello e un paio di cesoie da giardino per smembrare Kristina, prima di gettare varie parti del corpo in un frullatore industriale e di scioglierle in una soluzione chimica.
L'autopsia inoltre ha rivelato che, prima di smembrarla, Thomas le aveva rotto le articolazioni e portato avanti una "rimozione attenta" dell'utero prima di decapitarla. Condotte volte sicuramente a occultare il cadavere ma che pongono molti interrogativi sul comportamento dell’uomo. Gli investigatori infatti hanno scoperto che mentre presumibilmente tagliava il corpo della moglie, Thomas guardava video YouTube sul suo telefono.
Il 43enne inizialmente aveva affermato di aver trovato la moglie morta sulle scale della casa di famiglia, ma in seguito ha affermato di averla strangolata per difendersi da una presunta aggressione con il coltello e di averla fatta a pezzi per paura. Per gli inquirenti, però, il suo "approccio pianificato e sistematico durato diverse ore nello smembramento e nel tentativo di disfarsi del corpo, utilizzando strumenti speciali e sostanze chimiche, e nel distruggere e manipolare le tracce” indicano un piano ben studiato per portare a termine l’efferato crimine.