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Enorme incendio nel campo profughi di Samos in Grecia: 5mila migranti evacuati

Ancora una volta tutto sarebbe nato dalle proteste dei migranti costretti a vivere in condizioni pessime e degradanti in un campo che dovrebbe ospitare non più di settecento persone ma che ne accoglie oltre sette volte la sua capacità. “Migliaia di persone vivono in condizioni igienico-sanitarie inumane con gravi conseguenze e rischi per la salute” denuncia Medici Senza Frontiere.
A cura di Antonio Palma
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Ennesima tragedia sfiorata nelle scorse ore in un campo di accoglienza per migranti in Grecia. A seguito di un enorme incendio che si è sviluppato nel campo profughi di Vathy sull’isola di Samos, infatti, circa 5mila persone ospiti della struttura sono state costerete scopare ed infine evacuate dalle autorità elleniche. Solo per puro caso non si sono registrate vittime anche se si segnala qualche intossicazione da fumo. Otto persone infatte sono state portate in ospedale mentre altre sono state soccorse sul posto da medici e volontari come quelli di Medici Senza Frontiere presenti da tempo sul posto. La Ong ha dato supporto all’ospedale locale fornendo anche assistenza psicologica d'emergenza e distribuendo beni di prima necessità alle persone colpite. Circa 600 di loro, che nel rogo hanno perso anche quei container e tende in cui sono costretti a vivere, hanno trovato una sistemazione momentanei in alcuni edifici dell’isola.

Secondo la stampa locale, come accaduto solo due settimane al campo di Moria a Lesbo, ancora una volta tutto sarebbe nato dalle proteste dei migranti costretti a vivere in condizioni pessime e degradanti in un campo che dovrebbe ospitare non più di settecento persone ma che ne accoglie oltre sette  volte la sua capacità. "Nel campo di Vathy circa seimila  persone, la metà delle quali sono donne e bambini, vivono in condizioni terribili in una struttura progettata per accoglierne 650. La maggior parte vive in rifugi di fortuna senza accesso regolare a servizi igienici o docce”, denunciano anche da Medici Senza Frontiere che è presenta sull'Isola greca di Samos dal 2015.

"Il 36% dei nostri pazienti a Samos manifesta sintomi gravi come depressione, disturbi post traumatici e comportamenti autolesionistici, aggravati dall'estrema precarietà in cui vivono." spiegano dalla ong, sottolineando che sull'isola greca di Samos, uno dei primi approdi in Europa per chi arriva da Medio Orientnel, migliaia di persone vivono in condizioni igienico-sanitarie inumane con gravi conseguenze e rischi per la salute

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