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Egitto, media: “Centinaia di ragazzini posti in stato di fermo per aver fatto volare aquiloni”

Ragazzini posti in stato di fermo, alcuni anche per una o due notti in commissariato, per aver fatto volare aquiloni in almeno quattro città egiziane. Lo sostiene un sito d’opposizione, Middle East Eyes (Mee). Secondo il governatore di Alessandria, Mohamed al-Sharif, gli aquiloni hanno causato diversi incidenti.
A cura di Susanna Picone
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Ragazzini – alcuni media parlano di "centinaia" di persone – posti in stato di fermo, alcuni anche per una o due notti in commissariato, per aver fatto volare aquiloni. È quanto sarebbe accaduto in almeno quattro città in Egitto e a darne notizia è un sito d'opposizione, Middle East Eyes (Mee), rilanciando informazioni date in parte anche da media e fonti ufficiali. Queste avevano motivato i fermi col pericolo rappresentato dai ragazzi che causano incidenti su strade di scorrimento o cadono da tetti seguendo gli aquiloni. Il 12 luglio scorso, nel dare notizia di 16 fermi, i servizi di sicurezza parlarono dell'arresto di "produttori e venditori" di 70 aquiloni e non di giovanissimi. I fermi, secondo le ultime informazioni diffuse, sarebbero stati compiuti a Alessandria, Suez, Helwan, Menofia e il Cairo.

La diffusione degli aquiloni aumentata in Egitto durante il lockdown – Il governatore di Alessandria, Mohamed al-Sharif, la scorsa settimana ha imposto un bando anche sulle spiagge perché secondo lui gli aquiloni erano stati causa di diversi incidenti. Chi decide di far volare un aquilone rischia una multa compresa tra i 19 e i 63 dollari. A scagliarsi contro gli aquiloni anche un deputato, Khaled Abu Talib, componente della Commissione difesa del Parlamento, che già nel mese di giugno aveva chiesto un bando totale degli aquiloni per evitare che vengano dotati di telecamere per "minacciare la sicurezza nazionale" spiando postazioni militari o altrimenti sensibili, ricorda sempre il Middle East Eyes. Secondo quanto riferisce il sito, la diffusione degli aquiloni – gioco molto amato dai bambini, anche tra i più poveri, dato che si può costruire praticamente senza spendere nulla – è aumentata in Egitto nei tre mesi di lockdown contro la pandemia di Coronavirus che ha ulteriormente ristretto gli spazi di divertimento dei ragazzini già danneggiati dalla scarsezza di verde e da costi elevati dei centri sportivi.

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