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Crollo contagi e ospedali sotto pressione come a gennaio: cosa sta succedendo nel Regno Unito

Nel Regno Unito si è registrato per il sesto giorno consecutivo un crollo dei casi Covid, che secondo gli esperti può essere attribuito ad una serie di fattori, come il calo dell′8% dei test, l’ondata di caldo, il gran numero di infezioni e vaccinazioni e l’avvicinarsi del Paese all’immunità di gregge. Ma dall’NHS, il sistema sanitario nazionale, arriva l’allarme: “Ospedali sotto pressione come a gennaio”.
A cura di Ida Artiaco
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Negli ultimi cinque giorni nel Regno Unito si è registrato un vero e proprio crollo dei contagi da Coronavirus, dopo che in concomitanza con la fine di Euro 2020 erano state toccate punte di 50mila casi in 24 ore, ma al tempo stesso la pressione sugli ospedali è simile a quella di gennaio, come ha denunciato l'NHS, il sistema sanitario sanitario nazionale, con una lettera pubblicata nelle scorse ore sul quotidiano inglese Guardian e indirizzata al premier Boris Johnson. Cosa sta succedendo, dunque, Oltremanica?

Contagi in calo da 6 giorni: superato il picco?

Il numero di casi giornalieri di Covid-19 nel Regno Unito è diminuito per sei giorni consecutivi, arrivando ora a 24.950, che è la cifra registrata ieri. Solo qualche giorno prima, gli esperti avevano avvertito che dopo l'allentamento delle misure restrittive, inclusi lo stop all'uso delle mascherine e al distanziamento, avvenuto con il Freedom Day del 19 luglio, ci si sarebbe dovuti aspettare fino a 100mila infezioni al giorno. Ma la tendenza si è invertita, nonostante le aperture. "È certamente bello vedere che il numero dei casi diminuisce, ma abbiamo bisogno di un controllo della realtà", detto il professor Christl Donnelly, dell'Università di Oxford e dell'Imperial College di Londra alla BBC. "Abbiamo avuto un aumento drammatico e poi, a prima vista, un drammatico calo", ha aggiunto. Per cui interpretare quello che sta succedendo in Inghilterra è tutt'altro che facile. Alcuni esperti attribuiscono questa situazione agli alti livelli di immunità raggiunti nel Paese, dal momento che il 70% della popolazione adulta ha completato il ciclo vaccinale e un'altra parte è guarita dopo la malattia e ha anticorpi naturali. Ma secondo Donnelly "è improbabile che l'immunità di gregge, per quanto vicina, possa portare a una transizione così rapida". Secondo altri, invece, anche il calo dell'8% dei test potrebbe spiegare "in parte" il decremento, oltre all'ondata di caldo record che pure potrebbe aver contribuito a stabilizzare la curva epidemiologica. Ma guai ad abbassare la guardia: "Non abbiamo raggiunto improvvisamente un punto magico che significa che i casi diminuiranno solo d'ora in poi", ha concluso Donnelly, che ha aggiunto: "Dobbiamo ancora vedere l'impatto delle riaperture, in particolare dei locali notturni, sul bollettino quotidiano. Qualche risposta l'avremo il prossimo weekend, considerando il tempo di incubazione e la manifestazione della malattia".

Ospedali pieni come a gennaio: la lettera dell'NHS

Intanto, proprio mentre si sta verificando un importante calo dei casi, i dirigenti dell'NHS, il sistema sanitario nazionale inglese, hanno lanciato un allarme: gli ospedali sono sotto pressione quasi come a gennaio scorso, hanno scritto in una lettera inviata al premier Boris Johnson e di cui ha dato notizia il Guardian. E le cose potrebbero ancora peggiorare. Nella missiva in questione l'amministratore delegato del NHS, Sir Simon Stevens, afferma che il servizio sanitario sta subendo una combinazione di pressioni."Il livello generale di pressione che stiamo vivendo ora è, sebbene di forma molto diversa, simile a quella che si è vista nel gennaio di quest'anno", invitando pertanto il governo a prendere "giuste decisioni" nel prossimo mese.

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