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Covid 19

Covid Svizzera, è allarme: tutti occupati i posti letto di terapia intensiva

La Svizzera ha annunciato che gli 876 posti letto di terapia intensiva certificati e riconosciuti dalla Società svizzera di medicina intensiva sono “praticamente tutti occupati” a causa della pandemia di Coronavirus. Intanto nel Paese fa discutere la proposta dell’economista Willy Oggier: introdurre norme che impediscano l’accesso alle terapie intensive ai negazionisti o a chi non rispetta le misure di contenimento della pandemia.
A cura di Susanna Picone
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La pandemia di Coronavirus non si arresta e la situazione appare sempre più difficile anche in Svizzera, dove il sistema sanitario è sotto pressione. Nella tarda sera di ieri, la Società svizzera di medicine intensive (SSMI) ha diramato un drammatico comunicato nel quale fa sapere che i posti di rianimazione sono praticamente tutti occupati. "Gli 876 posti letto di terapia intensiva certificati, che normalmente sono disponibili in Svizzera per la cura degli adulti, al momento risultano praticamente tutti occupati", la nota diffusa dalla SSMI. Gli anestesisti svizzeri precisano che "squadre sono al lavoro con il massimo impegno per aumentare la disponibilità" dei posti letto, ma intanto ricordano che è molto importante contenere la pandemia e rinviare interventi e cure non urgenti. Nella giornata di ieri in Svizzera sono stati registrati 128 morti per Covid in 24 ore, mentre le persone attualmente positive al Coronavirus nel Paese sono più di 100.000.

La provocazione dell'economista: "Niente terapie intensive per i negazionisti"

Di ieri intanto la proposta in Svizzera, che ha fatto discutere, di Willy Oggier, economista specializzato nel settore sanitario, che in una intervista ha invitato a prendere sul serio gli scettici del coronavirus. L'economista chiede l’introduzione di una base legale che consenta di infliggere loro multe disciplinari evitando lunghe procedure e soprattutto ha proposto di registrare il nome dei negazionisti del Covid e, qualora fossero infettati dal virus, di non accordare loro un letto nei reparti di cure intensive in caso di carenza di posti. Tale modo di procedere potrebbe servire da segnale secondo Oggier. "Spesso occorrono delle sanzioni affinché il sistema funzioni", è il parere dell'economista. "Coloro che ignorano volontariamente le regole di distanziamento sociale e di igiene devono assumersi la responsabilità dei loro atti", ha aggiunto.

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