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Contribuì alla morte di 3.518 deportati, ex guardia nazista si difende in tribunale: “Non so nulla”

L’ex guardia nazista Joseph S., 100 anni, accusato di aver contribuito al massacro di 3.518 persone fra il 1942 e il 1945 nel lager di Sachsenhausen, vicino a Berlino, e di aver utilizzato il gas Zyklon B per uccidere i prigionieri, ha ribadito la sua innocenza nel corso del processo che lo vede imputato: “Non ne so nulla”.
A cura di Ida Artiaco
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Screen da NBC News.
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Ha contribuito alla morte di più di tremila persona in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Eppure oggi, a distanza di anni, Josef S., ex guardia nazista alla veneranda età di 100 anni, si è difeso davanti all'aula del tribunale di Neuruppin rivendicando la sua innocenza. Oggi, infatti, si è presentato zoppicando e appoggiato ad un deambulatore per prendere parte al processo che lo vede imputato di complicità per il massacro di 3.518 persone fra il 1942 e il 1945 nel lager di Sachsenhausen, vicino a Berlino, dove faceva regolarmente la guardia.

Sachsenhausen, aperto nel 1936 come uno dei primi lager nazisti in Germania, fungeva da campo di addestramento per le guardie delle SS che poi andarono a servire altrove, anche ad Auschwitz e Treblinka. Tra coloro che vennero uccisi a Sachsenhausen ci sono anche combattenti della resistenza olandese e oppositori politici interni dei nazisti, oltre agli ebrei. In totale, qui furono deportate circa 200mila persone e di queste almeno la metà vi trovò la morte.

Josef S. è l’imputato più anziano ad essere processato in Germania per crimini dell'era nazista. Il suo avvocato, Stefan Waterkamp, gli ha coperto il viso con una cartellina blu all'ingresso in aula e ha informato i giudici che il suo cliente avrebbe fornito "solo informazioni sulla sua situazione personale" durante il processo. Lamentandosi anche di essere stato l'unico a comparire davanti ai tribunali, Josef S. ha ribadito ancora una volta la sua innocenza, affermando di "non sapere nulla" delle atrocità commesse e di non aver fatto "assolutamente nulla". Tra le accuse a suo carico, c'è anche la complicità nella "esecuzione mediante fucilazione di prigionieri di guerra sovietici nel 1942″, pur non avendo premuto in prima persona il grilletto, nonché l'utilizzo del gas Zyklon B per uccidere i prigionieri.

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