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Compra dolci nel panificio in cui lavora ma dimentica 20 cent: licenziata dopo 19 anni di lavoro

La storia di Yvonne Hough, 54enne britannica dipendente di un panificio di Preston, in Inghilterra, che per quel singolo episodio è stata accusata addirittura di furto e licenziata per colpa grave. Un licenziamento ingiusto secondo il giudice del lavoro che le ha dato ragione dopo un ricorso contro il datore.
A cura di Antonio Palma
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Licenziata in tronco dal panificio in cui lavorava da ben 19 anni solo perché portando a casa dei dolcini per i nipoti aveva messo in cassa venti centesimi in meno del dovuto. È la storia di Yvonne Hough, 54enne britannica dipendente di un panificio di Preston, nel Lancashire, in Inghilterra, che per quel singolo episodio è stata accusata addirittura di furto. La donna ha spiegato di essersi accorta di avere solo una sterlina in tasca e di aver pensato di poter restituire i restanti venti centesimi il giorno dopo ma di essersi poi dimenticata. Quest’Ultimo punto, secondo il titolare del negozio sarebbe sintomo evidente della volontà del furto.

Dopo aver chiesto agli altri collegi della donna e aver visionato i video delle telecamere di sorveglianza del negozio, la proprietaria del panificio ha quindi licenziato la 54enne per colpa grave con una telefonata in cui le è stato comunicato che le sarebbe stato corrisposto solo lo stipendio di quella settimana. La dipendente, ribattendo di non sentirsi affatto una ladra e che i  20 cent potevano essere prelevati dal suo stipendio, ha subito fatto un ricorso legale contro il provvedimento ritenendolo ingiusto e nei giorni scorsi infine il tribunale del lavoro di Manchester le ha dato ragione imponendo alla ditta di pagarle tremila sterline di risarcimento.

Secondo il giudice del lavoro, la proprietaria del locale non ha svolto un'indagine adeguata prima di licenziare la donna e non ha permesso alla signora Hough di appellarsi alla sua decisione. “Il licenziamento è stato ingiusto. La proprietaria non ha seguito alcuna procedura prima dell'invio della lettera di licenziamento” si legge nella sentenza.

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