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Bruno Pereira e Dom Phillips sono morti, gli indigeni: “Vittime della guerra di Bolsonaro all’Amazzonia”

Il giornalista del Guardian Dom Phillips e l’esperto di popolazioni indigene dell’Amazzonia Bruno Pereira sono stati trovati morti. Erano scomparsi lo scorso 5 giugno.
A cura di Davide Falcioni
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Questa volta purtroppo è vero. Il giornalista del Guardian Dom Phillips e l'esperto di popolazioni indigene dell'Amazzonia Bruno Pereira sono morti: a confermarlo a Fanpage.it Survival International, movimento mondiale per i popoli indigeni che collaborava con i due uomini scomparsi lo scorso 5 giugno nelle vicinanze  del Territorio Indigeno Javari, un'area del Brasile occidentale più vasta dell'Austria e abitata dal più alto numero di indigeni incontattati. I corpi erano stati nascosti dai presunti assassini in una zona della giungla di difficile accesso. "La loro morte è stata ora confermata – spiega Survival -. Bruno aveva ricevuto minacce di morte per il suo lavoro a fianco dei popoli indigeni della regione e della loro organizzazione UNIVAJA, finalizzato a rimuovere trafficanti di droga, minatori, bracconieri e taglialegna illegali dalla loro foresta. Autorità indiscussa nel campo delle tribù incontattate, Bruno era uno specialista del lavoro sul campo, necessario per localizzare la presenza dei popoli incontattati e far riconoscere e proteggere i loro territori". Anche il giornalista britannico Dom Phillips da anni si batteva per i diritti degli indigeni denunciando costantemente le devastazioni ambientali. Per questo anche lui aveva subito in passato intimidazioni e la sua presenza nella Valle Javari, per la scrittura di un libro, era vista come "fumo negli occhi" da molti speculatori.

UNIVAJA: "Bruno e Dom sono le ultime vittime di una guerra condotta dal Presidente Bolsonaro"

Quegli speculatori la cui vita negli ultimi anni è stata facilitata dalle massime autorità brasiliane. "Mentre i presunti assassini si trovano ora in stato di fermo – attacca Survival – è chiaro che a creare le condizioni perché si verificasse questa tragedia è stato il governo brasiliano. I tentativi genocidi di aprire le terre indigene agli invasori e premiare i criminali con l’impunità, hanno portato sia a livelli di deforestazione sempre più alti sia a violenze spaventose contro coloro che vi si oppongono, in particolare le comunità e i leader indigeni. Bruno e Dom sono le ultime vittime di una guerra condotta dal Presidente Bolsonaro e dai suoi alleati dell’agrobusiness. Paulo Paulino Guajajara, Ari Uru Eu Wau Wau, Alex Lopes Guarani, Arokona Yanomami e Original Yanomami sono solo alcuni degli indigeni uccisi negli ultimi anni. Finora, nessuno degli assassini è stato consegnato alla giustizia".

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UNIVAJA ha spiegato di essersi impegnata fin da subito nelle ricerche: "Siamo stati i primi a perlustrare il fiume Itaquaí alla ricerca di Pereira e Phillips sin da domenica, il giorno della scomparsa… Siamo stati noi, gli indigeni, attraverso UNIVAJA e il nostro team di monitoraggio del territorio EVU, a trovare l'area che poi è diventata il punto focale delle ricerche da parte di altri, come la Polizia Federale, l'Esercito, la Marina e i Vigili del Fuoco". L'organizzazione dei popoli indigeni dell'Amazzonia ha espresso la propria rabbia verso le autorità che hanno costantemente ignorato le loro denunce secondo cui la Valle Javari è diventata un punto caldo per il traffico di droga, il bracconaggio e l'estrazione mineraria, con minacce continue agli indigeni che vivono lì e stanno cercando di fermare l'invasione: "Abbiamo inviato informazioni sull'invasione della Valle Javari alle autorità, spiegando loro che bande armate di bracconieri legati ai trafficanti di droga erano entrati nel nostro territorio per prendersi le nostre risorse…. ma le autorità sono state lente a reagire".

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