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Brexit, bocciato un secondo referendum. E il rinvio si fa sempre più vicino

La Camera dei Comuni britannica ha bocciato la proposta di Sarah Wollaston di valutare una seconda consultazione popolare sulla Brexit. Si fa sempre più difficile la situazione per la Premier Theresa May: in serata si voterà sulla sua mozione che prevede l’approvazione del piano concordato con l’Unione Europea entro il 20 marzo.
A cura di Valerio Papadia
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Il Regno Unito con il fiato sospeso: c'è grande attesa, in serata, per il voto del Parlamento sulla mozione presentata dalla Premier Theresa May che prevede l'approvazione dell'accordo con l'Unione Europea entro il 20 marzo. Il voto arriva in un momento difficile per la premier britannica e per la Brexit in generale: soltanto ieri, la Camera dei Comuni ha approvato un emendamento che esclude l'approvazione della Brexit senza il no deal, ovvero l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea senza un accordo. Oggi, inoltre, la Camera dei Comuni britannica ha bocciato la proposta di Sarah Wollaston di estendere l'articolo 50 del Trattato di Lisbona e concedere un'altra consultazione popolare: bocciata, in pratica, l'eventualità di ricorrere ad un secondo referendum sulla Brexit.

Come detto, in serata si attende il voto del Parlamento sull'accordo proposto dalla May all'UE per l'uscita definitiva della Gran Bretagna dagli stati membri. Anche se i parlamentari di Westminster dovessero approvare la mozione della Premier britannica, la May si troverebbe quasi costretta a chiedere all'Europa una proroga della Brexit – prevista per il 29 marzo – fino a giugno per far approvare tutta la nuova legislazione. Secondo Jeremy Corbyn, leader dei laburisti, il rinvio è la soluzione più semplice al momento, quasi inevitabile.

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