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Bin Laden: l’ultimo messaggio prima di morire

Al Qaeda ha diffuso su internet un messaggio audio postumo di Bin Laden. Nella registrazione lo sceicco del terrore minaccia gli Stati Uniti ed incita la gente araba a continuare le rivolte contro i tiranni dei loro paesi.
A cura di Cristian Basile
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Al Qaeda ha diffuso un messaggio audio postumo di Osama Bin Laden nel quale l'ex leader del gruppo inneggiava alle rivoluzioni in corso nel mondo arabo, chiedendo la caduta di "tiranni" e minacciando ancora una volta gli Stati Uniti. Nonostante l'assenza degli islamisti è stata evidente durante le manifestazioni della primavera araba (guidate principalmente dalla società civile, stanca dei governi autoritari,della corruzione e della pessima gestione dell'economia), Bin Laden, morto lo scorso 2 maggio ad Abbottabad, Pakistan, per mano di un commando statunitense, ha appoggiato le rivolte popolari inziate a gennaio in Tunisia e da lì propagatesi per il nord Africa ed il Medio Oriente.

Al Qaeda sostiene che Bin Laden, definito "martire dell'Islam", la mente che orchestrò gli attacchi dell'11 settembre contro gli Stati Uniti, ha registrato un messaggio la settimana prima della sua morte. All'audio è stato aggiunto un video ed è stato caricato su internet, pubblicato su diversi siti islamisti e dura circa 12 minuti: nella registrazione si sente una voce, che sembra essere quella di Bin Laden, minacciare gli Stati Uniti e parlare delle proteste in atto nel mondo arabo.

"Il sole della rivoluzione è sorto nel Maghreb. La luce della rivoluzione è arrivata dalla Tunisia. Ha portato tranquillità alla nazione ed il sorriso sui visi della gente", si sente nell'audio. Bin Laden nella registrazione appoggia gli sforzi per scacciare i dittatori, invitando i sostenitori di Al Qaeda a "creare dei centri operativi che seguano gli avvenimenti e lavorino in parallelo con le proteste […] per salvare le persone che stanno lottando contro i tiranni dei loro paesi".

Nel messaggio, Bin Laden cita direttamente la Tunisia sostenendo che è diventata un modello anche per gli egiziani, evitando, però, di menzionare la Libia di Gheddafi, probabilmente perchè voleva evitare di appoggiare apertamente un'azione militare che vede insieme gli insorti e la NATO. "Se non sarà garantita la sicurezza in Palestina, non ci sarà sicurezza negli Stati Uniti" minaccia lo sceicco del terrore aggiungendo "continueremo ad attaccarvi fino a quando proseguirà il vostro sostegno a Israele".

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