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Julian Assange e il caso Wikileaks

Assange spiato, microfoni nascosti anche nell’ambasciata dell’Ecuador

Il ministro degli esteri dell’Ecuador ha denunciato che negli uffici dell’ambasciata a Londra dove è rifugiato Assange sono stati scoperti microfoni spia che servivano ad ascoltare le conversioni che avvenivano all’interno.
A cura di Antonio Palma
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Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange spiato anche all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador in Gran Bretagna dove l'uomo che ha aiutato a rendere pubblici molti documenti confidenziali e segreti dell'amministrazione americana si è rifugiato dall'anno scorso per il pericolo di estradizione in Svezia, dove è ricercato per alcune accuse di violenza sessuale nei confronti di due donne. Negli uffici dell'ambasciata, a Knightsbridge nel centro di Londra, sono stati scoperti infatti alcuni microfoni spia nascosti per ascoltare le conversazioni che avvenivano all'interno. Ad annunciarlo il ministro degli esteri dell'Ecuador, Ricardo Patino, rivelando che i microfoni erano occultati proprio nell'ufficio dell'ambasciatore ecuadoriano per il Regno Unito, Ana Alban. La scoperta delle cimici sarebbe avvenuta nel mese di giugno quando vi è stato un controllo di bonifica a seguito di una visita dello stesso Patino a Londra per parlare con Assange e alcuni responsabili degli esteri britannici per risolvere il caso.

Relazioni diplomatiche sempre più tese  – "Siamo spiacenti di informarvi che nella nostra ambasciata a Londra, abbiamo trovato un microfono nascosto" ha annunciato il Ministro in una conferenza stampa convocata appositamente nella capitale dell'Ecuador Quito, spiegando che la notizia non è stata rivelata prima per non inficiare l'esito degli incontri diplomatici di Londra. I rapporti tra Gran Bretagna ed Ecuador dopo la concessione dell'asilo politico ad Assange si sono infatti deteriorati e neanche dopo l'incontro del mese scorso vi è stato un progresso nella situazione legale e diplomatica. Dall'Ecuador non hanno voluto rivelare chi potrebbe aver piazzato le microspie limitandosi a denunciare che "questo è un altro esempio di una perdita di etica a livello internazionale nei rapporti tra governi".

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