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Argentina, mamma Natalia uccisa a botte dal marito: lascia un figlio di 4 anni

Picchiata a morte. Così è morta Natalia Coronel, 37anni, è stata trovata orrendamente massacrata nel cortile della casa di La Madrid, in cui viveva con il figlioletto di quattro anni. Uccisa, secondo il rapporto medico-legale, dai colpi inferti alla testa dal marito, ora latitante. A dare l’allarme è stato proprio femminicida, prima di darsi alla fuga.
A cura di Angela Marino
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Picchiata a morte. Così è morta Natalia Coronel, 37anni, è stata trovata orrendamente massacrata nel cortile della casa in cui viveva con il figlioletto di quattro anni. Uccisa, secondo il rapporto medico-legale, dai colpi inferti alla testa dal marito, Juan Carlos Salvatierra, che dopo il delitto si è dato alla fuga. I fatti sono avvenuti nella provincia di Tucuman, in Argentina.

Il caso è stato scoperto quando il marito della vittima si è presentato all'ospedale "Ramos Massa"  per segnalare che sua moglie si era ‘ferita a casa'.  Una volta giunti sul posto, nella piccola casa al pian terreno a La Madrid (Tucuman) i sanitari hanno trovato la porta chiusa a chiave e hanno dovuto rivolgersi alle forze dell'ordine. Alla fine sono entrati dal retro, scoprendo Natalia riversa nel sangue in cortile. Respirava ancora, ma purtroppo i soccorsi non hanno impedito il decesso avvenuto poco dopo.

La polizia non è ancora riuscita a localizzare Juan Carlos Salvatierra, che al momento è latitante. L'uomo ha portato con sé il figlioletto della vittima. Secondo il rapporto della ONG la ‘Casa del Encuentro', scrive il quotidiano locale ‘Perfil', dal 30 marzo – il giorno in cui il governo ha decretato l'isolamento sociale obbligatorio – fino a giovedì 16 marzo, sono andati in scena 21 femminicidi. Nel rapporto ci sono vittime di tutte le età: da una bimba di due mesi a una donna di 53 anni. In dodici dei casi c'era una relazione con l'assassino. Nei 21 femminicidi, quattro donne sono state picchiate a morte, sei sono state pugnalate, due sono state impiccate, tre sono state date alle fiamme, due sono state colpite e una è stata strangolata, tra le altre cause. Otto vittime sono state attaccate nelle loro case, cinque nella casa che condividevano con il femminicida, due su strade pubbliche.

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