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Anche in Scozia problemi col “green pass”: centinaia di clienti rifiutati dai pub

Anche in Scozia, come in Italia, è stato introdotto un controverso pass, reso obbligatorio per accedere nei locali notturni. Il provvedimento è stato adottato dal governo nel tentativo di incrementare le vaccinazioni e limitare i contagi sta incontrando non poche difficoltà. Centinaia i clienti rifiutati, molte anche le aggressioni al personale addetto al controllo.
A cura di Davide Falcioni
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L'introduzione del green pass si sta rivelando una misura controversa non solo in Italia: anche in Scozia, infatti, il provvedimento adottato dal governo nel tentativo di incrementare le vaccinazioni e limitare i contagi sta incontrando non poche difficoltà. La certificazione è stata resa obbligatoria a partire dal primo ottobre, ma per i primi tre weekend del mese è stata data la possibilità ai cittadini di mettersi in regola e non sono stati effettuati controlli. Quello appena trascorso è stato quindi il primo fine settimana in cui l'applicazione del green pass è diventata effettiva al cento per cento e i problemi, manco a dirlo, non sono mancati soprattutto nei locali notturni.

Secondo lo Scottish Hospitality Group, un'associazione di categoria dei gestori di locali notturni, l'introduzione del passaporto vaccinale è stata un "disastro assoluto": più di 550 persone si sono viste spedire indietro agli ingressi di pub e discoteche, e non sono mancate neppure le aggressioni al personale addetto al controllo. Diversi locali notturni hanno lamentato un calo del 40% dei clienti e danni economici ingenti. "Avevamo avvertito il governo che il loro progetto sui passaporti vaccinali sarebbe stato un fallimento, ma hanno preferito andare avanti ugualmente senza offrire nessuna valida alternativa alle imprese. L'esperienza di questo fine settimana mostra che il risultato è stato disastroso: abbiamo riscontrato livelli intollerabili di abusi nei confronti del nostro personale e la creazione di un'atmosfera che minerà totalmente il divertimento di chiunque nei nostri locali notturni".

Dal canto suo, invece, il governo scozzese ha rivendicato la validità della misura, definendola proporzionata e utile ad evitare chiusure generalizzate: "La certificazione Covid-19 è un modo proporzionato per incoraggiare le persone a vaccinarsi e anche per aiutare gli organizzatori di grandi eventi e i gestori dei locali notturni a continuare a lavorare durante quello che sarà prevedibilmente un inverno molto difficile. Grazie al pass molte aziende non dovranno chiudere e potranno continuare a lavorare in maggiore sicurezza".

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