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“Ambiente pulito è nostro diritto”, gruppo di adolescenti Usa ha fatto causa allo Stato e ha vinto

Il gruppo di adolescenti ha ottenuto una vittoria significativa in uno storico processo contro il cambiamento climatico in Montana. Per farlo i ragazzi hanno citato una clausola costituzionale vecchia di 50 anni secondo la quale lo stato deve garantire a ogni persona un ambiente sano e pulito.
A cura di Antonio Palma
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Grazie a una legge vecchia di ben 50 anni, alcuni adolescenti statunitensi hanno intentato una causa contro lo stato americano in cui vivono e hanno vinto sostenendo che le autorità non hanno garantito loro il diritto ad avere un ambiente pulito. Il caso arriva dallo stato del Montana, in Usa, dove il gruppo di adolescenti lunedì scorso ha ottenuto una vittoria significativa in uno storico processo contro il cambiamento climatico.

A trascinare in tribunale lo Stato del Montana più di una dozzina di giovani residenti, appoggiati da alcune associazioni ambientaliste, che hanno chiesto di far rispettare il loro diritto costituzionale fondamentale a un ambiente pulito e sano. Per farlo hanno citato una clausola costituzionale vecchia di 50 anni secondo la quale lo stato “deve garantire a ogni persona un ambiente pulito e salubre nel Montana per le generazioni presenti e future". In base a questa clausola, infatti, i ragazzi hanno richiesto e ottenuto la revisione di una legge del 2011 relativa alla costruzione di nuove centrali elettriche nel Paese.

Secondo i querelanti, la legge è anticostituzionale in quanto non prevede un esame di impatto ambientale e climatico per nuovi progetti di costruzione di nuove centrali elettriche. Nel mirino in particolare la costruzione di nuove centrali a carbone di cui il Montana è quarto produttore negli Stati Uniti. Il Montana infatti detiene il 30% delle riserve di carbone recuperabili del paese e lo Stato vuole sfruttarli con nuove centrali.

Lunedì, il giudice del tribunale distrettuale Kathy Seeley ha dato ragione ai ragazzi e ritenuto incostituzionale il processo di approvazione dello stato per i permessi sui combustibili fossili, in quanto non valuta gli effetti delle emissioni di gas serra. "Le emissioni del Montana e il cambiamento climatico hanno dimostrato di essere un fattore sostanziale nel causare impatti climatici sull'ambiente del Montana", ha scritto il giudice Seeley, aggiungendo: "I querelanti hanno dimostrato che da bambini e giovani sono danneggiati in modo sproporzionato dall'inquinamento da combustibili fossili e dagli impatti climatici".

"Una grande vittoria per il Montana, per i giovani, per la democrazia e per il nostro clima" ha dichiarato l’avvocato dei ragazzi e di Our Children's Trust, l’organizzazione che li ha seguiti in tutto la procedura giudiziaria. "Altre sentenze come questa arriveranno sicuramente" spiegano gli attivisti, visto che molti casi analoghi sono in corso in altri stati.

L'ufficio del procuratore generale del Montana però ha già annunciato che presenterà ricorso contro la sentenza alla Corte Suprema del Montana."Questa sentenza è assurda, ma non sorprendente da parte di un giudice che ha lasciato che gli avvocati dei querelanti organizzassero una trovata pubblicitaria finanziata dai contribuenti per una settimana che avrebbe dovuto essere un processo", ha dichiarato la portavoce del procuratore generale Austin Knudsen, in una nota, aggiungendo: “La loro stessa teoria legale è stata respinta dalla corte federale e dai tribunali in più di una dozzina di stati. Lo Stato farà appello”.

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