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Albania, proteste e scontri dopo l’uccisione di un giovane: bruciano anche gli alberi di Natale

In Albania il ministro dell’Interno Sander Lleshaj si è dimesso sulla scia delle proteste per la morte di Klodian Rasha, giovane ucciso dalla polizia a Tirana dopo aver infranto le regole di coprifuoco legate al coronavirus. Per la seconda sera centinaia di manifestanti sono scesi in piazza per protestare: incendiato anche un grande albero di Natale, allestito all’entrata del palazzo di governo.
A cura di Susanna Picone
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Centinaia di manifestanti sono scesi tra ieri e oggi in piazza a Tirana, capitale dell'Albania, manifestando tutta la loro rabbia anche dando fuoco agli alberi di Natale, tra cui quello allestito all'ingresso principale del palazzo del governo, e varie decorazioni natalizie. Al centro della protesta c'è la morte di Klodian Rreshja, un giovane che è stato ucciso dalla polizia martedì. Il ragazzo non si era fermato all'alt degli agenti che stavano facendo rispettare il coprifuoco per il Covid. Il ministro dell'Interno albanese, Sander Lleshaj, ha rassegnato le dimissioni dopo le proteste provocate dall'uccisione del giovane. Lo ha annunciato questa sera il premier Edi Rama. E mentre il primo ministro parlava alla nazione, a Tirana vi è stata una nuova manifestazione violenta: centinaia di giovani si sono scontrati con la polizia. Riuniti inizialmente di fronte alla sede del ministero dell'Interno, ben presto sono partiti gli scontri con la polizia, presa di mira da una fitta sassaiola. Gli agenti hanno risposto con lacrimogeni. I manifestanti si sono allora divisi in gruppetti dando l'assalto a numerosi edifici statali che si trovano sul viale principale della capitale, rompendo vetri e dando fuoco ai cassonetti. Il centro di Tirana si è così trasformato in un campo di battaglia e la polizia è intervenuta anche con gli idranti.

Klodian Rreshja, il ragazzo ucciso l'8 dicembre, aveva 25 anni: "Sono fiero dell'alto senso di responsabilità civile dimostrato dal ministro, iI quale non è né direttamente né indirettamente colpevole di questo episodio tragico", ha detto Rama rivolgendosi ai cittadini. "La mia decisione arriva come persona e come genitore che condivide il dolore della famiglia di Klodian Rasha, ma anche come espressione di gratitudine e rispetto per coloro che si sono fidati di me", ha detto Lleshaj. L'agente che ha aperto il fuoco contro il 25enne a Tirana, successivamente sospeso in attesa della conclusione delle indagini, ha affermato di averlo fatto perché credeva che il giovane fosse armato. Da parte sua la sorella della vittima ha dichiarato che Klodian non aveva armi con sé ed era uscito per comprare le sigarette.

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