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Adolescente picchiato a morte da un 19enne: “Temevo che dicesse di noi alla mia fidanzata”

Matthew Mason, 19 anni, è stato condannato per aver picchiato brutalmente con una chiave inglese Alex Rodda, 15 anni, lasciandolo a morire in un bosco ad Ashley, Cheshire, Inghilterra, il 12 dicembre dello scorso anno. Movente del delitto, come ricostruito dal processo, il timore che il ragazzino rivelasse  all’allora fidanzata di Mason la loro relazione.
A cura di Angela Marino
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Matthew Mason, 19 anni, è stato condannato per aver picchiato brutalmente con una chiave inglese Alex Rodda, 15 anni, lasciandolo a morire in un bosco ad Ashley, Cheshire, Inghilterra, il 12 dicembre dello scorso anno. Movente del delitto, come ricostruito dal processo, il timore che il ragazzino rivelasse  all'allora fidanzata di Mason la loro relazione. Nel corso delle udienze che hanno portato all'attuale verdetto di colpevolezza Mason ha tentato di aaccreditare la tesi della legittima difesa a seguito di un'aggressione da parte del ragazzino, una versione che non ha convinto i giudici ed è stata bollata dai pubblici ministeri come ‘un mucchio di bugie'.

"Quando ha portato Alex nel bosco con un pretesto, Mason aveva in mente un omicidio" ha detto l'ispettore Nigel Reid, della Polizia del Cheshire. "Ha scelto un luogo appartato per ucciderlo a sangue freddo, un posto dove credeva che il suo crimine passasse inosservato". L'autopsia ha rivelato che Alex è stato colpito almeno 15 volte e non per legittima difesa. Dopo aver ucciso il quindicenne lo studente universitario ha lasciato la scena ed è andato in un pub dove ha incontrato alcuni amici. È  stato arrestato il giorno seguente dopo che il corpo di Alex è stato scoperto dagli operatori ecologici. Ha ammesso di aver lasciato Alex mentre era incosciente e ancora vivo e di aver lanciato il suo telefono dal finestrino dell'auto.

"Non ha mai considerato il dolore che avrebbe causato alla nostra famiglia o addirittura alla sua stessa famiglia" hanno commentato i genitori di Alex. "Non abbiamo mai incontrato una persona più egoista, fredda e calcolatrice. Mason ha tentato di incolpare Alex e screditare il suo nome durante questo processo e per fortuna la giuria è stata in grado di vedere attraverso la sua rete di inganni"."Voglio cogliere l'occasione per ringraziare i coniugi Rodda per la loro pazienza e il loro sostegno durante le indagini", ha detto l'ispettore Nigel Reid, della Polizia del Cheshire, che ha rivolto parole di lode anche agli amici della vittima. "La vera natura della relazione tra Mason e Alex non avrebbe potuto essere determinata  senza il coraggio degli amici di Alex. Hanno fornito le informazioni chiave alle indagini, nonostante il loro dolore e angoscia, al fine di garantire giustizia per il loro amico".

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