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Ennesimo declassamento: anche Fitch taglia il rating dell’Italia

La “terza sorella” delle agenzie di rating internazionale ha declassato il Belpaese di un notch (un gradino) portando il rating da ‘AA-‘ ad ‘A+ con outlook negativo. “Alto livello di debito pubblico e basso livello di crescita potenziale rendono l’Italia particolarmente vulnerabile a choc esterni”.
A cura di Biagio Chiariello
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la terza sorella delle agenzie internazionali non ha fiducia nel nostro paese

Volendo sdrammatizzare, potremmo dire che non c'è due senza tre. Ma la situazione che sta attraverso il Paese è tutt'altro che da sottovalutare.

La notizia è che ci taglia anche Fitch Ratings. La "terza sorella" delle agenzie di rating internazionale ha abbassato il giudizio sul debito italiano da AA+ ad A+ portando la sua previsione per il futuro a "negativo" (outlook). La valutazione di breve termine scende a "F1" da "F1+".

La bocciatura arriva a pochi giorni da quella di Moody's che ha operato un taglio dei titoli di stato italiani da Aa2 ad A2, e a venti giorni dal declassamento operato da Standard & Poor’s, la più importante tra le agenzie che si occupano di attribuire il merito di credito ai Paesi, a non porre fiducia sulle prospettive di crescita economica dell’Italia.

Il downgrade riflette "l'intensificarsi della crisi della zona euro che costituisce un significativo shock finanziario ed economico che ha indebolito il profilo di rischio sovrano dell'italia", spiega Fitch in una nota, sottolineando che "una soluzione credibile e complessiva della crisi è politicamente e tecnicamente complessa e ci vorrà tempo per realizzarla a per guadagnare la fiducia degli investitori". Per quanto concerne l'Italia, si precisa che: "l'alto livello di debito pubblico e le esigenze di finanziamento del debito, assieme a un basso livello di crescita potenziale rendono l'Italia particolarmente vulnerabile a choc esterni".

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