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Oggi scade la seconda rata dell’Imu: chi ne è esentato e chi potrebbe invece pagare più del solito

È in scadenza oggi, 16 dicembre, la seconda rata dell’Imu per l’anno 2020. L’Imposta municipale unica che si paga sulle seconde case (e anche su alcune prime case, se considerate di lusso) viene versata in due rate: lo scorso 16 giugno era previsto un acconto e oggi il saldo. A causa dell’emergenza coronavirus sono state disposte delle esenzioni, ma non per tutti. Vediamo chi riguardano.
A cura di Annalisa Girardi
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Scade oggi la seconda rata dell'Imu per l'anno 2020. L'Imposta municipale unica che si paga sulle seconde case (e anche su alcune prime case, se considerate di lusso) viene versata in due rate: lo scorso 16 giugno era previsto un acconto e oggi, 16 dicembre, il saldo. Le esenzioni di cui si sta discutendo molto in questi giorni, previste a causa dell'emergenza coronavirus, riguardano in realtà solo i pubblici esercizi interessati dalle nuove chiusure e restrizioni. Ma per le famiglie non è previsto alcuno sconto o esenzione.

Chi è esentato dal pagamento della rata Imu

Con il decreto Rilancio era stata cancellata la prima rata dell'Imu, quella di giugno, per alcune categorie che poi, con il decreto di Agosto hanno visto eliminare anche la seconda rata. Quella appunto in scadenza oggi. Le agevolazioni sono state destinate a stabilimenti balneari e termali, alberghi, pensioni, agriturismi, villaggi turistici, ostelli, appartamenti vacanze: in generale gli immobili del turismo, uno dei settori più colpiti in assoluto dall'emergenza coronavirus e dal lockdown. Ma non solo: sono anche stati esentati, infatti, gli immobili in uso da parte di imprese che allestiscono fiere ed esposizioni. Il decreto Agosto inoltre, solamente per quanto concerne la seconda rata, ha anche provveduto a cancellarla per cinema, sale concerti, teatri e discoteche: un'esenzione che dovrebbe essere applicata non solo quest'anno, ma fino al 2022.

Infine, con il decreto Ristori si è eliminato il versamento della rata anche per gli immobili legati alle attività imprenditoriale interessate dalle sospensioni e dalle chiusure che sono state disposte con il Dpcm dello scorso 24 ottobre. Principalmente i settori interessati sono quelli della ricettività alberghiera, della ristorazione, della somministrazione di cibi e bevande, del turismo, dello sport, dello spettacolo, della cultura e dell'organizzazione di eventi. Con il decreto Ristori bis è stato ampliato il raggio di attività che ha diritto alla sospensione della rata, ma esclusivamente per quelle che si trovano in zona rossa.

Come aumenta l'Imu

Questo per quanto riguarda le categorie esentate. Le famiglie che si troveranno però comunque a dover  pagare la rata potrebbero anche andare incontro a un aumento. Infatti con la legge di Bilancio entrata in vigore il 1° gennaio di quest'anno, vista la cancellazione della Tasi che è andata a confluire nell'Imu, il governo ha concesso ai Comuni la facoltà di ritoccare le aliquote, chiaramente a rialzo. La Tassa sui servizi indivisibili, l'Imu (in cui è poi confluita) e la tassa sui rifiuti sono infatti le imposte che formano la Iuc, l'Imposta unica comunale. Andando a eliminare la Tasi si riducevano le entrate per le casse degli Enti locali e così il governo ha lasciato che i Comuni procedessero a ritoccare un po' di numeri. Ora quindi molti contribuenti potrebbero trovarsi a pagare una rata Imu più elevata del solito.

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