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Istat, nei primi sei mesi dell’anno persi oltre mezzo milione di posti di lavoro

“L’emergenza sanitaria e delle limitazioni da essa imposte nel corso del trimestre (chiusura dei settori produttivi non essenziali e limitazioni negli spostamenti) ha portato a un forte calo del numero di occupati in termini tendenziali (-3,6%, -841mila) e congiunturali (-2,0%, -470 mila)”, afferma l’Istat nella nuova nota diffusa insieme al ministero del Lavoro, l’Inps, l’Inail e l’Anpal sui dati occupazionali nel secondo trimestre dell’anno.
A cura di Annalisa Girardi
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Il tasso di occupazione risulta in forte calo nel terzo trimestre dell'anno, sia se confrontato con i mesi precedenti che su base annua. Si perdono 1,2 punti in tre mesi e il tasso di occupazione destagionalizzato scende al 57,6%. Sono i dati della nota diffusa dall'Inps, dal ministero del Lavoro, l'Inps, l'Inail e l'Anpal. Un documento che attesta come lo scoppio della pandemia e le misure di chiusura abbiano provocato "forti perturbazioni nel mercato del lavoro" e il crollo del 12,8% del Pil nell'ultimo trimestre.

Includendo sia il lavoro autonomo che quello dipendente, i dati dell'Istat affermano: "L'emergenza sanitaria e delle limitazioni da essa imposte nel corso del trimestre (chiusura dei settori produttivi non essenziali e limitazioni negli spostamenti) ha portato a un forte calo del numero di occupati in termini tendenziali (-3,6%, -841mila) e congiunturali (-2,0%, -470 mila)". L'Istat precisa poi che la perdita di posti di lavoro colpisce in particolar modo donne e giovani.

Da inizio marzo fino al 30 giugno 2020 sono state perse 578 mila posizioni di lavoro in confronto ai primi sei mesi del 2019. Queste sono dovute a una diminuzione di 1 milione 567 mila attivazioni di rapporto di lavoro dipendente (-362 mila a tempo indeterminato e -1 milione 205 mila a termine) e un calo di 988 mila cessazioni (-207 mila a tempo indeterminato e -781 mila a termine). La dinamica dei contratti a tempo determinato "risulta fortemente negativa" specialmente a causa dell'impatto del lockdown sui contratti a breve durata. Nel privato si contano 1 milione e 112 mila rapporti di lavoro in meno nel secondo trimestre del 2020 in confronto all'anno prima. Le contrazioni, si legge ancora nella nota, hanno riguardato l'agricoltura (-8 mila posizioni), l'industria (-66 mila posizioni) e soprattutto i servizi (-504 mila posizioni al 30 giugno 2020). Ma il settore a risentirne in maggior modo è il comparto dell'alloggio e della ristorazione che registra le perdite più significative (-273 mila posizioni al 30 giugno 2020).

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