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Decreto Commissioni Bancarie: l’ennesimo favore alle banche?

La Camera ha votato con ampia maggioranza la fiducia sul decreto commissioni bancarie. Un testo che presenta novità per le famiglie e non scontenta le banche, con la cancellazione della norma che eliminava le commissioni bancarie sui prestiti.
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E' passata praticamente sotto silenzio l'approvazione alla Camera dei deputati del Decreto "Commissioni bancarie", ottenuta grazie all'ennesimo voto di fiducia chiesto dal Governo Monti. Per la precisione si tratta della diciassettesima volta in cui l'esecutivo ricorre al voto di fiducia, ottenendo tra l'altro il minimo storico con "solo" 374 voti favorevoli (a fronte comunque di 485 presenti). Via libera dunque, all'unico articolo del disegno di legge di conversione del decreto legge del 24 marzo, "concernente disposizioni urgenti recanti integrazioni al decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e al decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214". Nel dettaglio, il decreto tocca alcuni punti già oggetto del decreto liberalizzazioni, facendo chiarezza ad esempio sulla delicata questione delle commissioni bancarie.

Un favore alle banche, un piccolo aiuto alle famiglie – Quello sulle commissioni è a tutti gli effetti un compromesso al ribasso, raggiunto già nel passaggio del testo al Senato, come ricorderete dopo la protesta dei vertici dell'Abi con tanto di dimissioni (?) del direttivo. In pratica, vengono reintrodotte le commissioni sui prestiti in caso di "sconfinamento" (annullate solo nel caso in cui non vengano seguite le disposizioni sulla trasparenza adottate dal Cicr), norma che non si applica "alle famiglie titolari di conto corrente, nel caso di sconfinamenti pari o inferiori a 500 euro in assenza di affidamento o oltre il limite del fido, per un solo periodo, per ciascun trimestre bancario, non superiore a sette giorni consecutivi". Come ricorda il sole24ore poi, è "prevista l'istituzione di un Osservatorio sull'erogazione del credito da parte delle banche alla clientela, con particolare riferimento alle imprese micro, piccole, medie e a quelle giovanili e femminili, nonché sull'attuazione degli accordi o protocolli volti a sostenere l'accesso al credito dei medesimi soggetti". Da sottolineare anche la riduzione del numero dei commissari Agcom, che passano da 8 a 4 (proprio nel momento in cui si discute della successione a Corrado Calabrò), mentre viene introdotta anche la possibilità per i prefetti di ricorrere all'Arbitro bancario finanziario, in caso di controversie legate a determinate operazioni nel settore.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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