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Come viene pagato il 2 giugno in busta paga: l’importo della festività

Quest’anno la festa nazionale del 2 giugno cade di mercoledì. Molti lavoratori saranno in ferie, ma altri non interromperanno le loro occupazioni. È giusto quindi chiedersi come viene calcolata in busta paga questa giornata. Se non si va a lavorare viene applicata la normale retribuzione mensile. Se, invece, ci si reca comunque al lavoro viene pagata una maggiorazione rispetto alla retribuzione ordinaria. Vediamo a quanto ammonta.
A cura di Daniela Brucalossi
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Frecce tricolore (LaPresse)
Frecce tricolore (LaPresse)

Il 2 giugno in Italia è festa nazionale: si celebra, infatti, la nascita della Repubblica Italiana. È quindi un giorno festivo per tutti i cittadini e, per molti lavoratori, equivale a un giorno di ferie. Quest'anno, però, il 2 giugno cade di mercoledì e, mentre alcune categorie si assenteranno dal lavoro, altre (come dipendenti di negozi, bar, ristoranti, società di pulizie ecc) non interromperanno le loro occupazioni. È giusto quindi chiedersi come viene calcolata in busta paga questa giornata. Se non si va a lavorare viene applicata la normale retribuzione mensile. Se, invece, ci si reca comunque al lavoro scatta il regime degli straordinari e viene pagata una maggiorazione rispetto alla retribuzione ordinaria.

Come viene calcolata la festività in busta paga se non si va a lavorare

Poiché quest'anno la festa nazionale del 2 giugno cadrà in un giorno infrasettimanale (mercoledì) coloro che staranno a casa dal lavoro vedranno applicata in busta paga la normale retribuzione mensile. Diverso sarebbe stato se la festa fosse caduta di domenica. Quando il giorno festivo coincide con la domenica, infatti, al lavoratore spetta una maggiorazione il cui importo è stabilito dal proprio Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.

Quanto viene pagato il 2 giugno se si va a lavorare

A coloro che si recheranno al lavoro il 2 giugno spetta, in tutti i casi, una maggiorazione rispetto alla retribuzione ordinaria. L'ammontare di questa non è però uguale per tutti: viene stabilità dal Contratto Collettivo Nazionale a cui ognuno fa riferimento. Il CCNL Turismo, ovvero quello in cui rientrano, ad esempio, i camerieri di bar e ristoranti, prevede una maggiorazione del 20% per chi lavora durante un giorno festivo. Il CCNL Commercio, a cui fanno riferimento i commessi dei negozi, prevede un aumento del 30%. Invece, il CCNL Multiservizi, in cui rientrano i lavoratori delle pulizie, applica una maggiorazione del 50%.

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