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Cambiano le assemblee di condominio: per farle online non serve più il consenso di tutti

Con un emendamento votato al Senato cambiano le regole per le assemblee condominiali: per effettuarle da remoto non serve più il consenso di tutti i potenziali partecipanti, ma basta che ci sia il favore della maggioranza. Protesta Confedilizia, che denuncia come così vengano penalizzati anziani e persone che più risentono del divario tecnologico.
A cura di Stefano Rizzuti
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In un periodo in cui le assemblee condominiali sono fondamentali per decidere l’eventuale adesione al superbonus al 110% o al bonus facciate, la difficoltà di convocarle di presenza rende difficile un’approvazione condivisa dei lavori. Motivo per cui un emendamento al decreto sulle misure anti-Covid al Senato ha permesso di svolgere le assemblee di condominio da remoto anche solamente con il consenso della maggioranza. Una decisione subito contestata, soprattutto da Confedilizia. Finora, infatti, per convocare un’assemblea di condonammo da remoto serviva l’autorizzazione di tutti i potenziali partecipanti. Ora, dunque, non più. Con il rischio di escludere chi ha più difficoltà da un punto di vista tecnologico, sia per un minor uso di alcuni strumenti sia per la mancanza di una buona connessione internet.

A protestare è soprattutto Confedilizia, secondo cui vengono penalizzati anziani e soggetti fragili, che non hanno mezzi per collegarsi o per cui il divario tecnologico è maggiore. Questi ultimi, quindi, potrebbero essere esclusi dalle decisioni che riguardano tutti, come quelle dei lavori condominiali. Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, come riporta il Messaggero, spiega: “Non si stravolgono in questo modo i principi fondamentali del nostro codice civile, siamo di fronte a un errore di valutazione a cui il governo dovrà porre rimedio al più presto”. Il rischio, a suo parere, è che si arrivi a dei contenziosi che bloccano l’attività condominiale. “Se la norma non venisse soppressa, come ci auguriamo, si cancellerebbe in un solo colpo uno dei principi cardine dell’intera disciplina condominiale, che prevede la possibilità per tutti gli aventi diritto di fornire il loro contributo alla discussione e alla votazione”, prosegue.

La battaglia è anche politica. L’emendamento è stato presentato da Italia Viva, con il senatore Leonardo Grimani. Ma la capogruppo in commissione Bilancio al Senato di Iv, Donatella Conzatti, critica la modifica proposta dal suo stesso collega e prende le distanze: “Introdurre la possibilità di svolgere l’assemblea condominiale in videoconferenza con il consenso della sola maggioranza dei condomini è una scelta che appare discutibile. Comprendo l’esigenza di facilitare l’adesione da parte dei condomini ai nuovi bonus per l’edilizia, ma ciò non può essere fatto senza rispettare i diritti di tutti”.

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