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Borsa Italiana di lunedì 20 marzo: ai mercati non piace Ubs-Credit Suisse

Le notizie di lunedì 20 marzo 2023 sull’andamento della borsa di Milano e delle Borse europee: Piazza Affari apre in negativo dopo l’annuncio dell’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs. Timori su nuove crisi bancarie e su aumento tassi d’interesse Usa.
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A cura di Redazione
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L’acquisto di Credit Suisse da parte di Ubs per tre miliardi di euro, ufficializzato dalla banca centrale svizzera nella giornata di ieri, non basta ad allontanare i venti di crisi e a fermare le vendite: la Borsa di Milano, così come i principali listini europei, apre in calo anche lunedì 20 marzo. Stando agli analisti finanziari, permane il rischio di nuove crisi bancarie all'orizzonte, cosa che spinge gli investitori lontani dai titoli bancari, verso asset più sicuri.

Le reazioni delle borse all'acquisto di Credit Suisse

Il tutto nonostante un’operazione grazie la quale, sono parole dell’ente regolatore elvetico, è stata "trovata una soluzione per assicurare la stabilità finanziaria e tutelare l'economia svizzera in questa situazione eccezionale”. E nonostante, sempre ieri, inoltre, la Bce abbia comunicato che avrebbe fornito liquidità in dollari assieme alla Fed, alla Banca nazionale svizzera e a Bank of England, Bank of Japan e Bank of Canada per fornire liquidità in dollari tali da scongiurare le potenziali perdite a seguito dell'acquisizione. Secondo quanto reso noto dalle autorità svizzere, le trattative fra Credit Suisse e Ubs sono iniziate mercoledì. L’acquisizione si è realizzata in ragione di un valore di 0,76 franchi svizzeri per azione, pari a 3 miliardi di franchi svizzeri.

L'apertura di Piazza Affari: Ftse Mib, Btp e Spread

Piazza Affari parte negativa con il Ftse Mib che perde 2,1 punti percentuali in apertura, attorno a 25mila, trascinata al ribasso soprattutto dai titoli bancari, a partire da UniCredit, l'istituto più esposto con Credit Suisse, che in apertura cede oltre il 4%.  Male anche spread, che parte in rialzo del 4,93% a 194 punti base, lambendo quota 200. Parte in calo anche Francoforte che cede l'1,16% in apertura, ed Euroindex, con un calo dello 0,31%

Venerdì 17 marzo scorso, ultimo giorno di negoziazioni prima del fine settimana, Piazza Affari aveva chiuso ancora una volta in perdita del 2% sulla scia del nuovo tonfo di Credit Suisse, il cui titolo, dopo il rimbalzo del giorno precedente, era tornato sotto quota 2 franchi dopo che, secondo l'agenzia Bloomberg, il prospetto dell'intervento da 50 miliardi della Banca Centrale Svizzera era finito in mano agli investitori.

Gli indici rialzo e al ribasso alla Borsa di Milano

In apertura delle negoziazioni perdono soprattutto i titoli bancari, con UniCredit che cede il 4,8% e Intesa San Paolo che perde il 2,6%. Male anche Stellantis, Enel ed Eni con perdite attorno all'1%. Eccezioni in un listino prevalentemente rosso, sono Snam e Terna, che partono in positivo, guadagnando circa un punto percentuale ciascuna.

Tokio chiude in calo, attesa per le decisioni della Fed sui tassi d’interesse

Chiusura in calo per la borsa di Tokyo con l'indice Nikkei che ha ceduto l'1,42%, a 26.945 punti. A pesare sulla seduta, l'apprezzamento dello yen che penalizza le esportazioni e i timori del settore bancario. Tuttavia, appare evidente che anche la notizia della maxi acquisizione Ubs-Credit Suisse non ha tranquillizzato i mercati asiatici, che chiudono tutti in calo.

Analoghe e ulteriori preoccupazioni sono legate alla riunione della Fed prevista per mercoledì 22 marzo nella quale anche la banca centrale americana, dopo la Bce, potrebbe aumentare i tassi d'interesse di 25 punti base, a dispetto delle crisi bancarie dell'ultima settimana, che potrebbero convincere il regolatore americano ad ammorbidire le sue politiche anti-inflazione. 

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