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Banche, la stangata sui correntisti: rincari anche del 40%

Negli ultimi mesi le banche hanno dato vita ad incrementi generalizzati dei costi dei conti correnti. Non si salvano nemmeno i conti online e i conti delle Poste.
A cura di A. P.
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Che avere un conto bancario significhi solo pagare per un servizio visto che i rendimenti sono arrivati ormai allo 0,1% lordo è cosa nota agli italiani ma nell'ultimo periodo si è assistito a un costante incremento dei costi per i servizi bancari che hanno portato alcuni conti ad essere decisamente onerosi. Secondo una analisi di SosTariffe.it per il quotidiano La Stampa, se si prendono in considerazione i 10 principali operatori del credito in Italia, nell’ultimo anno i costi sono cresciuti in media del 20%, con punte che però superano anche il 40%. Ovviamente ci sono notevoli differenze tra banche e banche e tra profili diversi di conto nella stessa banca ma i rincari sembrano essere diffusi ovunque.

Gli incrementi si sarebbero concentrati in particolare negli ultimi mesi dello scorso anno ma secondo le associazioni dei consumatori sarebbero destinati a salire ancora, per il Codacons con un ulteriore rincaro medio di 18 euro l’anno a famiglia, per l’Adusbef addirittura di 38 euro. I rincari maggiori hanno riguardato i conti cosiddetti ad operatività mista che sono saliti anche del 52,8%. Dietro questa situazione in realtà si potrebbe nascondere la volontà delle banche di disincentivare questo tipo di servizio. I meni colpiti invece sono coloro che usufruiscono dei conti tradizionali, tutti gestiti attraverso lo sportello della banca, ma in realtà coloro che operano esclusivamente in filiale sono già quelli che pagano di più in termini assoluti.

Dall'aumento dei prezzi non sono esenti i conti online anche se con rincari più contenuti e partendo da prezzi molto più bassi restano i più convenienti. In questo caso sono diminuiti i costi di canone, movimenti, bonifici e prelievi allo sportello, ma sono aumentati mediamente i costi del versamento di contanti e assegni, dei bonifici on line, delle domiciliazioni e dei prelievi attraverso gli Atm di altre banche. All'andamento si è accodata anche Poste italiane che, pur mantenendo prezzi molto più bassi dei concorrenti bancari, ha ritoccato in maniera significativa i listini dei propri conti. Ai clienti dunque non resta che pagare anche se per chi non ha troppe esigenze, come  prevede una specifica convenzione tra Mef, Banca d’Italia e Abi, è possibile richiedere un conto di base che ha un canone ridotto di appena 2 euro al mese  ed offre gratuitamente un pacchetto di servizi standard.

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