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Arriva nuovo decreto: stop a cartelle per altri due mesi e proroga blocco licenziamenti selettivo

Non solo gli emendamenti al decreto Sostegni bis: gli interventi economici dei prossimi giorni si concentreranno anche su un decreto che il Cdm dovrebbe varare per sospendere per altri due mesi l’invio delle cartelle e per prorogare in maniera selettiva il blocco dei licenziamenti, ma solamente per i settori in crisi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un nuovo decreto per rinviare le notifiche delle cartelle e per intervenire sullo stop selettivo ai licenziamenti, in scadenza a fine giugno. Il governo, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, sta pensando di sdoppiare il decreto Sostegni bis, utilizzando parte delle mancate spese per gli aiuti a fondo perduto per mettere in campo un nuovo decreto, atteso per la prossima settimana in Consiglio dei ministri: il provvedimento dovrebbe estendere di due mesi il blocco della riscossione e dovrebbe intervenire sul capitolo del lavoro sia con la decontribuzione prevista per i settori più in difficoltà (a partire dal turismo) che con un intervento selettivo sullo stop ai licenziamenti contestuale all’allungamento della cassa Covid.

Dal Sostegni bis al nuovo decreto

Per sospendere la notifica delle cartelle bisogna agire entro il 30 giugno. Il finanziamento per questo provvedimento è per ora stimato in 2,1 miliardi, ma la cifra potrebbe essere anche più alta. Gran parte delle risorse arriveranno dagli aiuti a fondo perduto, considerando che la platea finale sembra essere di 1,8 milioni di partite Iva, contro le 3,3 stimate dal governo all’inizio. I maggiori risparmi sarebbero di 4,2 miliardi, ma potrebbero ulteriormente aumentare considerando che anche il secondo giro di bonifici sembra non superare i 5,2 miliardi di euro, contro gli 8 stimati dal Mef. Nel nuovo decreto, comunque, dovrebbe essere inserita solo la metà della mancata spesa precedente, mentre le altre risorse potrebbero finire nel tesoretto a disposizione del Parlamento per gli emendamenti al decreto Sostegni bis, in discussione dal 25 giugno alla Camera.

Per i deputati ci saranno a disposizione 2,1 miliardi, di cui 500 milioni che verranno quasi certamente utilizzati per l’estensione dei contributi a fondo perduto a imprese finora escluse dal beneficio: riguarderebbe 3mila nuovi soggetti, finora esclusi dagli aiuti e che riceveranno fino a 150mila euro a testa. Le risorse verranno suddivise sulla base del calo del fatturato delle imprese. Per la Camera restano quindi 1,6 miliardi di euro per gli altri emendamenti, da aggiungere agli 800 già previsti per questo scopo, per un totale di 2,4 miliardi.

Cartelle sospese per altri due mesi

Non sarà il Parlamento a intervenire sul blocco delle cartelle, poiché la conversione in legge richiede tempi più lunghi di quelli effettivamente a disposizione: servirà quindi un nuovo decreto per intervenire entro fine mese e prorogare la sospensione (si arriverà fino al 30 agosto) della notifica delle cartelle congelate a partire da marzo del 2020. Verrà spostato a fine settembre anche il termine per la ripresa dei pagamenti delle 16 rate sospese durante la pandemia, così come verrà diluita nel tempo la ripresa della notifica degli atti del Fisco.

Blocco dei licenziamenti, si va verso una proroga selettiva

Il blocco dei licenziamenti scadrà il 30 giugno. L’idea del governo è quella di intervenire ma in maniera selettiva. Potrebbe passare la linea ipotizzata dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che vuole allungare il blocco e la Cig Covid fino al 31 ottobre, ma solamente per i settori più in crisi, come il tessile e il calzaturiero. Si tratta dei settori che, insieme al turismo, hanno risentito di un maggior crollo del fatturato. Proprio per il turismo, inoltre, si pensa a una decontribuzione per alleggerire il costo del lavoro e incentivare nuove assunzioni.

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