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Covid 19

Anche Celio in crisi da Coronavirus: per l’abbigliamento la pandemia è un incubo

Celio, marchio francese di pret-a-porter che impiega più di 4mila persone in tutto il mondo, ha chiesto al Tribunale commerciale di Parigi di essere sottoposto a procedura di salvaguardia a causa delle conseguenze economiche legate alla pandemia di covid-19, dopo la chiusura di 1.585 punti vendita in tutto il mondo.
A cura di Davide Falcioni
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Celio, marchio francese di pret-a-porter che impiega più di 4mila persone in tutto il mondo, ha chiesto al Tribunale commerciale di Parigi di essere sottoposto a procedura di salvaguardia a causa delle conseguenze economiche legate alla pandemia di covid-19. La chiusura per due mesi dei 1.585 punti vendita in tutto il mondo, infatti, ha causato per il gruppo transalpino una perdita di fatturato di quasi 100 milioni di euro tra marzo e maggio. Ancora oggi, malgrado l'allentamento delle misure di distanziamento fisico imposte dai governi, quasi 300 negozi restano chiusi nei Paesi tutt'ora colpiti dalla pandemia.

Come specificato dal brand, non essendo stato in grado di trovare un accordo finanziario con i suoi partner bancari, i dirigenti hanno deciso di porre la società Celio France e la sua società madre Celio international sotto la protezione del tribunale commerciale con l'apertura di una procedura di salvaguardia. Questa soluzione permetterà al gruppo di difendere il proprio flusso di cassa per i prossimi mesi al fine di concedersi il tempo per riprendere l'attività commerciale e adattare la trasformazioni già in atto nel 2019.

Le difficoltà di Celio in Francia, il suo primo mercato, non sono nuove. Il marchio infatti aveva già chiuso molti punti vendita nel 2018 e nel 2019 ed attualmente gestisce 488 negozi nel paese. In un comunicato stampa, Gaëlle de la Fosse, presidente di Celio dal febbraio 2019, assicura tuttavia che il gruppo, presente in 46 paesi, è in grado di "superare questa crisi" . Secondo le ultime analisi di mercato Celio in Francia detiene una quota di mercato di circa il 6% delle vendite di abbigliamento maschile.

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