Allarme degli imprenditori, la Tasi ci costerà un miliardo di euro
La Tasi, il nuovo tributo sui servizi indivisibili, costerà alle imprese italiane almeno un miliardo di euro. La cifra è stata calcolata dall’Ufficio studi della Cgia che lancia l'allarme pressione fiscale per le imprese. L’Associazione imprenditoriale infatti spiega che la cifra è addirittura sottostimata perché calcolata solo sull’aliquota base dell’1 per mille. "Vista la difficoltà economica in cui versano i Comuni è molto probabile che l’aliquota che verrà applicata su negozi, uffici e capannoni sarà ben superiore all’aliquota standard, pertanto è quasi certo che l’aumento sarà superiore al miliardo di euro da noi inizialmente stimato" ha sottolineato il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi. Calcolando invece la cifra su una aliquota del 2,07 per mille, considerata quella massima applicabile, infatti la stessa Cgia ha evidenziato che l'esborso per le imprese potrebbe superare addirittura di 2 miliardi di euro. "E' chiaro che ci troviamo di fronte ad una ipotesi estrema che difficilmente si verificherà" ha tenuto a sottolineare Bortolussi ricordando inoltre che la Tasi assorbirà la maggiorazione Tares pagata nel 2013.
"Molte attività messe in ginocchio" – "Ancora una volta le modifiche apportate sulla tassazione degli immobili rischiano di accrescere ulteriormente il peso fiscale sulle imprese" attacca ancora il numero uno della Cgia, concludendo "Ricordo che il passaggio dall'Ici all'Imu ha visto raddoppiare i costi per i proprietari dei capannoni, con punte che in alcuni casi hanno toccato anche il 154%. Con la Tasi all'1 per mille, l'aggravio su quelli accatastati con la lettera D sarà di 649 milioni di euro. Una cifra imponente che rischia di mettere in ginocchio molte attività, soprattutto quelle di piccola dimensione".
