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Eccellenze alimentari italiane vendute all’estero: perso patrimonio di 10 miliardi

Da Orzo Bimbo a Star, da Galbani a Parmalat fino alla Gancia: ecco tutti i marchi italiani del comparto alimentare passati in mani straniere.
A cura di Redazione
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"Con la vendita di Pernigotti sale ad oltre 10 miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi che ha favorito una escalation nelle operazioni di acquisizione del Made in Italy agroalimentare". È quanto fa notare la Coldiretti nel commentare la decisione della societa Averna di cedere l'intero capitale dell'azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz in Turchia che è il maggior produttore mondiale di nocciole. "C'è da augurarsi che il cambiamento di proprietà non significhi – sottolinea la Coldiretti – lo spostamento delle fonti di approvvigionamento della materia prima importante come le nocciole a danno dei coltivatori italiani e piemontesi che offrono un prodotto di più alti standard qualitativi. Il passaggio di proprietà – precisa la Coldiretti – ha spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione".

Con l’inizio della crisi – informa la Coldiretti – si è dunque verificata una accelerazione nel processo di cessione dei marchi storici del Made in Italy che nell’agroalimentare era già in fase avanzata. "I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall’Italia della chimica e della meccanica investono invece nell’agroalimentare nazionale perché, nonostante il crollo storico dei consumi interni, fa segnare il record nelle esportazioni grazie all’immagine conquistata con i primati nella sicurezza, nella tipicità e nella qualità” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. "Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Un processo – conclude il presidente di Coldiretti – di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi".

MARCHI DEL MADE IN ITALY CHE NON C’E’ PIU’
2013
· PERNIGOTTI – la societa Averna, ha siglato un accordo per cedere l'intero capitale dell'azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz che ha sede a Istanbul
· CHIANTI CLASSICO (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato una azienda agricola del Gallo nero)

· RISO SCOTTI (il 25% è stato acquisito dalla società alla multinazionale spagnola Ebro Foods)

2012
· PELATI AR – ANTONINO RUSSO (nasce una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari SrL", controllata al 51 per cento dalla Princes controllata dalla giapponese Mitsubishi)

· STAR (passata al 75% nelle mani spagnole del Gruppo Agroalimen di Barcellona (Gallina Blanca)

· ESKIGEL (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione – Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno d un pool di banche).

2011
· PARMALAT (acquisita dalla francese Lactalis)

· GANCIA (acquisita al 70% dall’oligarca russo Rustam Tariko)

· FIORUCCI –SALUMI (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.)

· ERIDANIA ITALIA SPA (la società dello zucchero ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco Sas)

2010
· BOSCHETTI ALIMENTARE (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%)

· FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA (ceduto il 27% alla francese Bongrain Europe Sas)

2009
· DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI SPA (la società della pasta è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata)

2008
· BERTOLLI (venduta a Unilever, poi acquisita dal gruppo spagnolo SOS)

· RIGAMONTI SALUMICIO SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International)

· ORZO BIMBO (acquisita da Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis)

· ITALPIZZA (ceduta all’inglese Bakkavor acquisitions limited)
2006
· GALBANI (acquisita dalla francese Lactalis)

· CARAPELLI (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)

· SASSO (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)

· FATTORIE SCALDASOLE (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros)

2003
· PERONI (acquisita dall’azienda sudafricana SABMiller)

· INVERNIZZI (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft)

1998
· LOCATELLI (venduta a Nestlè, poi acquisita dalla francese Lactalis)

· SAN PELLEGRINO (acquisita dalla svizzera Nestlè)

1995
· STOCK (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital Management)

1993
· ANTICA GELATERIA DEL CORSO (acquisita dalla svizzera Nestlè)

1988
· BUITONI (acquisita dalla svizzera Nestlè)

· PERUGINA (acquisita dalla svizzera Nestlè)

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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