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Donna decapitata, il proprietario di casa: “Il killer voleva arruolarsi con Israele”

Il proprietario dell’abitazione dove viveva Federico Leonelli, l’assassino di Oksana Martseniuk, racconta: “Si era convinto a voler andare in Israele per arruolarsi nell’esercito e combattere contro i palestinesi che lanciavano razzi contro Israele, aveva anche contattato il consolato”.
A cura di D. F.
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Giovanni Cialella è il proprietario della villetta al civico 86 di via Birmania, zona Eur, dove domenica mattina il 35enne Federico Leonelli ha decapitato una donna di nazionalità ucraina che in quella stessa casa lavorava come domestica. Una mattanza, un gesto per il quale ancora non è stato individuato il movente. Il killer non potrà mai raccontare come sono andate le cose perché è stato ucciso dagli agenti di polizia, verso i quali si era scagliato con la mannaia in mano. Intervistato dal Tempo Cialella, manager di una società di comunicazioni, ha raccontato dettagli finora inediti sulla vita dell'assassino, un ragazzo di 35 anni senza lavoro che si era messo in casa convinto di aiutarlo. "Si era fissato con la religione, voleva andare in Israele, arruolarsi nell’esercito e combattere contro i palestinesi, gli avevano negato il visto due volte e per questa ragione era anche andato a parlare col consolato israeliano".

Leonelli avrebbe dovuto andarsene a fine agosto

Leonelli e il proprietario di casa si conoscevano da 10 anni, ovvero da una vecchia collaborazione lavorativa. Poi i due si sono persi di vista: Il 35enne aveva vissuto a Madeira con la fidanzata (successivamente morta" poi era rientrato a Roma, aveva vissuto dalla madre, poi era tornato dal padre che l'aveva cacciato di casa perché non riusciva a trovare lavoro. Aveva affittato una stanza in piazza Bologna, ma non potendo sostenere le spese se n'era andato anche da lì finché, tra maggio e giugno, non aveva chiesto aiuto a Cialella che gliel'aveva dato ben volentieri: "A fine giugno ha occupato la stanza vicino alla lavanderia e al locale caldaie, al piano terra della villetta, una stanza di 30 metri quadri con bagno distaccata con un muro interno che non utilizziamo per via dell’umidità. Non mi dava nulla, solo il giorno di Ferragosto ha tagliato l’erba fuori ma non aveva alcun ruolo in casa, era solo una persona che credevo di aiutare. La sua stanza e casa hanno due chiavi distinte, lui sarà entrato in casa mia tre o quattro volte quando c’erano anche i miei figli". Leonelli avrebbe dovuto andarsene a fine agosto.

"Si era fissato con la religione, voleva andare in Israele"

Sui rapporti con la domestica Oksana Martseniuk, che domenica avrebbe ucciso barbaramente, ben poco da dire. I due, secondo il racconto del proprietario di casa, si erano incrociati pochissime volte. Recentemente però Leonelli si era "fissato con la religione. Quando l’ho conosciuto era totalmente ateo, abbiamo parlato più volte di Dio ma diceva di non credere in niente, poi diceva di aver scoperto di essere di origini ebree, ha cominciato a studiare la storia, durante la notte sparava a tutto volume filmati sulla religione. Si era convinto a voler andare in Israele per arruolarsi nell’esercito e combattere contro i palestinesi che lanciavano razzi contro Israele, aveva anche contattato il consolato".

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