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Dl Genova, De Falco: “Non sono un dissidente, sono coerente con gli ideali del M5S”

Il senatore Gregorio De Falco, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe a un passo dall’espulsione dal Movimento Cinque Stelle, di giustifica così: “Sento di buffe esternazioni, ma credo le sentenze debbano seguire non precedere le accuse. Io non sono affatto dissidente, ma coerente con le idealità del Movimento 5 Stelle”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Se qualcuno non si trova più bene nel Movimento, c'è una regola che abbiamo sempre enunciato in campagna elettorale: fa un passo indietro e va a casa, lasciando il posto a qualcun altro", lo ha detto il ministro pentastellato Riccardo Fraccaro. Gli effetti del terremoto  creato nel Movimento Cinque Stelle dal voto dei due dissidenti, De Falco e Nugnes, che ieri hanno mandato ‘sotto' la maggioranza e facendo passare in Commissione al Senato l'emendamento di Forza Italia sul condono a Ischia, inserito nel decreto Genova, si fanno ancora sentire. "Coerenza vuole questo, poi decideranno i senatori coinvolti", ha aggiunto Fraccaro. Provvedimenti, ha spiegato, "potrebbe prenderli Patuanelli o il collegio dei probiviri M5s. Lo vedremo nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Ora è inutile anticiparlo".

Il senatore Gregorio De Falco si è difeso così: "Sento di buffe esternazioni, ma credo le sentenze debbano seguire non precedere le accuse. Io non sono affatto dissidente, ma coerente con le idealità del Movimento 5 Stelle" , ha detto all'AdnKronos l'ex Capitano di Fregata.

"Vedo una deviazione rispetto ai principi e ai fondamenti del M5S, che ho sempre rappresentato", ha detto ancora il senatore grillino, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe a un passo dall'espulsione. "Non credo che esaminare istanze di condono attraverso una legge ripescata dal passato possa essere una deroga razionale al principio generale del diritto per il quale ‘tempus regit actum'", ha detto citando una locuzione latina che significa ‘il tempo regola l'atto'. Se quello introdotto dal governo nel dl Genova "non è un condono – ha affermato dunque il senatore – dovrebbero spiegare perché si fa riferimento a una legge dell'85". 

E alla domanda sul suo eventuale abbandono del M5S, De Falco ha risposto citando il comunicato numero 45 di Beppe Grillo: "Ogni eletto deve rispondere al programma e alla propria coscienza e ha la libertà di esprimersi in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capobastone. I cittadini si facciano Stato – ha sottolineato De Falco, citando sempre il fondatore del M5S – non si sostituiscano ai partiti con un altro partito".

Poi, intervenendo su ‘La Repubblica' e su ‘Il Fatto Quotidiano', ha detto: "Non cerco protagonismo, non ho votato con le opposizioni, il 25.10 è il mio emendamento, è uguale". Alle accuse di Luigi Di Maio secondo cui l'attacco dei due senatori pentastellati al M5S è solo un modo per evitare di perdere soldi, ha replicato: "Zemeckis, ritorno al futuro ne parliamo tra qualche ora. Restituire i soldi? Devo fare i rendiconti. Ci mancherebbe. Continuo a restituire come sempre perché sono coerente, non dissidente. Se temo espulsione? Credo proprio di no anche perché nessuno mi ha fatto sapere nulla".

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