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Strega Giovani: vince Giuseppe Catozzella (INTERVISTA)

“Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella vince la prima edizione del Premio Strega Giovani. Abbiamo intervistato lo scrittore e giornalista milanese per farci raccontare la sua passione per la scrittura, per il giornalismo e le incursioni in teatro, cinema e televisione.
A cura di Luca Iavarone
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Si conclude con la vittoria di una storia di passione, impegno, speranza e migrazione la prima edizione dello Strega Giovani. A trionfare è Giuseppe Catozzella, giornalista e scrittore, classe 1976, con un romanzo sulla vera storia di Samia, giovane somala alle prese con un sogno, quello di vincere le Olimpiadi di Londra 2012.

Al di là del tragico epilogo di "Non dirmi che hai paura" (Feltrinelli, 2014), che ha già venduto in Italia più di trentamila copie e sta per essere tradotto in tredici lingue, questo libro parla dei giovani ai giovani. Un importante obiettivo considerato, come ha tenuto a sottolineare la Presidente della Camera Laura Boldrini, che "l'anno scorso si è registrata una grave contrazione del numero dei giovani lettori che sono passati dal 57,9 per cento del 2012 al 52,1 del 2013".

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E proprio ai giovani si è rivolta questa speciale edizione dello Strega, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Bellonci e da Strega Alberti Benevento in collaborazione con Unindustria ed il sostegno di Eni. La giuria è stata composta da quattrocento studenti delle scuole secondarie superiori, sia italiane che straniere. Giuseppe Catozzella è risultato il preferito di questo nutrito gruppo di giovani lettori di età compresa tra i 16 e i 18 anni,  che hanno votato via internet il suo romanzo. Un premio in denaro di 3.000 euro gli è stato corrisposto dopo il trionfo.

Numerosi i commenti positivi che hanno contribuito al primo posto sul podio di "Non dirmi che hai paura": “È un libro che non solo merita di essere letto ma che dovrebbe entrare nel patrimonio di tutti, specialmente di quelle persone che considerano l’immigrazione un problema da affrontare con il ferro e con il fuoco”, scrive Vivian, del Liceo Scientifico Statale Gramsci di Ivrea. Un libro attuale, politico, dunque, come l'autore ha modo di spiegarci nella telefonica in esclusiva per Fanpage.it. "La letteratura è tutta politica. Scrivere è tracciare un segno e tutte le volte che tracci un segno e prendi posizione", ci racconta.

Un romanzo da cui verrà presto tratto un film, in quanto la Leone Film Group ne ha acquisito i diritti. Ma Catozzella non è nuovo a queste collaborazioni intermediali. Già blogger del Fatto Quotidiano, un suo precedente romanzo-inchiesta, "Alveare", aveva visto numerosi riadattamenti teatrali e anche una fiction Rai dal titolo "L'assalto", per la regia di Ricky Tognazzi. Editor per Feltrinelli, lo scrittore milanese è inoltre anche insegnante alla scuola Holden e alla UM University di Miami, USA.

Nell'interessante intervista concessaci l'autore ci racconta l'emozione per l'inaspettata vittoria, si sofferma sulla trama e i dettagli del suo romanzo, ci mette a parte delle sue esperienze di editor e di blogger e ci anticipa una nuova opera, in embrione, ancora una volta a cavallo tra inchiesta e letteratura, della quale, però preferisce non delineare precisamente i contorni, "per scaramanzia", come diplomaticamente ci dichiara, ma forse più verosimilmente perché vuole custodire gelosamente il suo gioiello dalle mani rapaci degli altri scrittori.

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