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Premio Nobel per la letteratura: ecco tutti i pronostici

A breve verranno assegnati i premi Nobel per la letteratura. Come ogni anno circolano i nomi degli scrittori favoriti: vediamone alcuni, con la consapevolezza che queste statistiche, stilate dai bookmaker anglosassoni a beneficio degli scommettitori, non si sono mai rivelate, in verità, particolarmente felici. Fra i papabili, in ogni caso, nomi di altissimo profilo come gli eterni candidati Murakami e Roth.
A cura di Luca Marangolo
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Con l'avvicinarsi della settimana del Nobel, che saranno assegnati fra il 5 e il 15 Ottobre prossimo, iniziano, immancabili, i pronostici dedicati al premio letterario  più ambito in assoluto.

Fa ormai parte della tradizione del premio Nobel che i bookmaker britannici stilino una classifica dei nomi più quotati che, immancabilmente, da anni, si rivelano, ahi noi, perdenti. L'Accademia di Svezia, per suo statuto, deve mantenere il più stretto riserbo sui nomi che circolano fra i banchi di coloro che sono deputati a scegliere il vincitore. Per quanto il premio Nobel goda di prestigio internazionale, pochi conoscono i membri dell'Accademia, composta di studiosi di chiaro valore, il cui nome però assai di rado sale all'onore delle cronache: pochi sanno ad esempio che esiste un segretario permanente che coordina i lavori della Accademia, composta da diciotto membri scelti fra i critici e gli studiosi di letteratura di Svezia che si sono distinti per il loro prestigio.

Quest'anno, il segretario permanente in carica dal 2009, quello che, per intendersi, vediamo affacciarsi di fronte a un nugolo di giornalisti oltre la soglia dell'Accademia al momento dell'annuncio, sarà sostituito. Si tratta di Peter Englund, critico e storico, classe 1957, noto per i suoi studi sul primo conflitto mondiale. Al suo posto dovrebbe subentrare quest'anno Sara Danius, professoressa di estetica e critico letterario, che tiene una rubrica sul noto quotidiano svedese Degens Nyheter, ed eletta membro dell'Accademia dal 2009.

Svetlana Alexievich ha raccontato l'era post sovietica con una voce forte e compassionevole
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Questi diciotto studiosi eleggeranno il prossimo laureato al premio che, per storia e per cultura, è ritenuto il più prestigioso del mondo. Ma adesso veniamo alle statistiche:

I bookmaker, in vero, hanno alcuni favoriti ormai da anni. Colei che più di ogni altri quest'anno viene data per vincente è Svetlana Alexievich, autrice di Tempo di Seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo. Nata in Ucraina da padre bielorusso, cronista giornalistica di professione, si è distinta in questo ed in altri scritti per la natura chirurgica e al contempo pregna di umanità con la quale ha descritto la vita nell'era post-comunista, dotata di una prosa struggente e di un intensità senza pari.

Al secondo e al terzo posto rimangono gli eterni candidati Haruki Murakami e Ngugi Thiango, scrittore kenyota trasferitosi negli Stati Uniti. Che, forse, su Murakami ci sia il peso di una eccessiva fortuna commerciale? Questa riflessione è destinata a rimanere nella sfera delle mere congetture, anche se è indubbio che l'assegnazione del premio all'autore giapponese verrebbe salutata con favore al contempo da molti critici e dal pubblico internazionale. Così come lo sarebbe la vittoria di Philip Roth, che è un altro nome, sebbene con più basse quotazioni, ad essere in lizza. La fama e il talento di Roth sono indubbi: anche lui meriterebbe la palma del Nobel.

Lo scrittore giapponese Murakami Haruki
Lo scrittore giapponese Murakami Haruki

C'è da aggiungere a questi dati la riflessione che l'Accademia negli ultimi anni non sembra sempre aver premiato scrittori affermati universalmente: è stato così per Alice Munro, ma non per esempio per Patrick Modiano, lo scorso laureato, il quale era poco tradotto da noi e conosciuto per lo più in Francia. Questa politica non ci appare del tutto peregrina: Il Nobel può essere la consacrazione letteraria del lavoro di una vita, il cui valore può rimanere nascosto al vasto pubblico per le ragioni più diverse.

Le chances delle patrie lettere, a detta degli allibratori inglesi, sono poche, c'è il nome di Umberto Eco dato 50:1 così come quello di Dacia Maraini. Ma come la storia insegna, le statistiche non hanno mostrato di essere d'auspicio favorevole a coloro che venivano indicati dai boookmaker con maggior favore, quindi non è da ritenere impossibile che la palma svedese non torni in Italia dopo diciotto anni dai tempi di Dario Fo.

Aggiungiamo il rumor insistente che abbiamo riportato nella nostra rubrica per cui il compianto Sebastiano Vassalli era entrato nell'orbita dell'Accademia di Svezia. Esistono casi di Nobel assegnati in absentia, come fu per la Munro che non si recò di persona alla cerimonia, di Nobel rifiutati come nel caso di Pasternak e di Sartre, ma il regolamento, dal 1974, vieta purtroppo di assegnare il premio ad un'autore già deceduto. Esiste tuttavia un caso di Nobel per la letteratura postumo, del 1931, assegnato al poeta svedese Erik Axel Karlfeldt.

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