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Perché hanno litigato Loredana Bertè e Renato Zero nel 1996 e le parole della cantante a Belve

Nell’intervista di Loredana Bertè a Belve, la cantante ha risollevato la lite accorsa nel 1996 con Renato Zero. Ecco perché nacque la frattura, per adesso, insanabile.
A cura di Vincenzo Nasto
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Loredana Bertè e Renato Zero, LaPresse
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La prima puntata di Belve, la trasmissione condotta da Francesca Fagnani su Rai 2, ha avuto come ospite anche Loredana Bertè. La cantante, reduce dal ritorno al Festival di Sanremo 2024 con Pazza, 15 milioni di streaming su Spotify, ha avuto negli ultimi mesi alcuni impedimenti di salute, che l'hanno portata anche a rinviare alcuni spettacoli, come quello a Roma lo scorso 11 marzo al Teatro Brancaccio. Bertè ha raccontato del rapporto con sua sorella Mia Martini, ma anche del matrimonio con l'ex tennista svedese Björn Borg: tra gli argomenti, c'è anche il rapporto con Renato Zero, un'amicizia durata 20 anni e interrottasi nel 1996.

Loredana Bertè e Renato Zero, LaPresse
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La cantante è infatti ritornata sulla loro amicizia, rispondendo alla domanda della giornalista, su quanto le mancasse la figura di Renato Zero nella sua vita: "Mi manca tanto, come presenza e dipende molto da lui per un riavvicinamento". Su quanto avesse contato nella sua vita Renato Zero, Bertè ha sottolineato: "Nella mia vita c’è stato sempre, quindi oggi che sono anni che non parliamo, mi manca molto". Solo lo scorso febbraio 2023, Renato Zero aveva commentato le vicende di Loredana Bertè in un'intervista a Il Giornale: "Ho notato che da quando non la frequento più come prima, lei è migliorata tantissimo. Evidentemente dobbiamo continuare ad amarci a distanza e a mantenere fede alla promessa di non lasciarci mai perché il cuore sa dove andare. Anche senza che tu glielo dica". Ma cosa è accaduto nel 1996 che ha separato i due autori?

Dopo 20 anni di amicizia, Loredana Bertè nel 1996, ospite della trasmissione Forum su Rete 4 condotta da Rita Dalla Chiesa, raccontò i motivi per cui arrivò la separazione tra i due artisti, con la donna che denunciò anche alla procura di Milano Zero, accusato di aver rubato rubato i diritti di alcune canzoni che aveva scritto lei negli studi di Fonopoli. Il racconto parte dai mesi precedenti all'intervista, quando Loredana Bertè, a tre anni dall'uscita di Ufficialmente Dispersi, aveva cominciato il lavoro per la produzione di un nuovo progetto: "Renato si è interessato alla produzione di un mio disco inedito, che ho già scritto da quasi tre anni. Perché l'ultimo mio disco inedito è uscito nel 93 e quindi mi sembrava anche ora di farne un altro. Sono sempre stata un po' parcheggiata dalle varie major, non mi aspettavo di esserlo anche dal mio migliore amico".

Loredana Bertè e Renato Zero, LaPresse
Loredana Bertè e Renato Zero, LaPresse

Loredana Bertè, nella sua versione, spiega come il suo progetto, alla fine, fosse composto da 9 canzoni sue, con la decima, scritta da Renato Zero, che viene ritirata dopo alcuni mesi dall'album: "Io volevo fare un album a favore dell'eutanasia: certi problemi, Renato, non li vuole nemmeno sentire nominare. Io affronto direttamente certi valori perché li sento addosso, come tutto quello che scrivo, perché i testi sono miei. È un disco veramente stupendo, il più bello che abbia mai fatto". Bertè sottolinea nella sua versione che la divergenza creatasi con Renato Zero abbia una componente artistica: "Io sono lo specchio di ciò che dico, come per la solitudine che porto dentro. Renato pensa che io io sia o troppo lugubre o troppo incazzata, quindi cerca di addolcire. Io voglio fare un disco duro con quattro strumenti, da riportare esattamente sul palco live. Quando lui cerca di farla più morbida, non rispecchia quello che sento".

Loredana Bertè e Renato Zero, LaPresse
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Durante l'intervista, Loredana sottolinea quanto si sia fidata di Renato Zero, dopo esser stata boicottata dalle case discografiche, ma anche dalla televisione: "Io e Mimì non abbiamo potuto fare televisione perché Sony pensa che le donne debbano parlare solo di uncinetto". Nella sua versione, Loredana sottolinea anche quante discussioni si siano create con Renato Zero nei mesi successivi al primo scontro: "Due mesi sono stata ‘sequestrata' a casa di Renato a Roma. Studio suo, fonico suo, ma le canzoni sono mie. Quindi a un certo punto, quando non si riusciva più a parlare, siamo stati costretti a urlare. Renato non capisce di rock e l'ho dovuto denunciare perché io non posso lavorare per colpa di Renato ed è una situazione gravissima".

Come riportato da Rita Dalla Chiesa, pochi mesi dopo esser stata cacciata di casa, Renato Zero avrebbe chiesto per la restituzione dei nove brani 100 milioni di lire. Una richiesta che avrebbe creato una frattura insanabile tra i due, come sottolinea Bertè: "Renato ha avuto tanto tempo e io sono stata costretta a stare a casa per colpa sua senza lavoro". Ma Bertè sottolinea anche i tanti anni trascorsi assieme: "Io ho 33 anni e sono stata più con lui che con Mimì (sua sorella Mia Martini) e questo non me lo perdono, io non mi perdono di non aver passato più anni con Mimì".

Ci saranno anche alcuni tentativi di riconciliazione tra i due autori, soprattutto sui palchi nazionali. Da Night Express su Italia 1, in cui cantarono insieme in Alto Mare, ai Wind Music Awards del 2013, in cui la cantante entrò a consegnargli un premio, con una dedica speciale: "A Renato, fratello nell'arte e nella vita".

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