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Morto a 81 anni il pittore Adelchi Mantovani, Sgarbi: “50 sue opere donate alla città”

Morto a 81 anni il pittore Adelchi Riccardo Mantovani, protagonista de “Il sogno di Ferrara”, mostra al Castello Estense e al Mart di Rovereto. Vittorio Sgarbi ha rivelato che 50 sue opere sono state donate alla città di Ferrara.
A cura di Cristina Somma
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Adelchi Mantovani (Facebook @Palazzo dei Diamanti)
Adelchi Mantovani (Facebook @Palazzo dei Diamanti)

Morto a 81 anni il pittore Adelchi Riccardo Mantovani. Aveva firmato l'anno scorso una mostra, chiamata "Il sogno di Ferrara", allestita al Castello Estense da Comune e Fondazione Ferrara Arte, con oltre un centinaio di opere, poi proposta al Mart di Rovereto, per iniziativa del critico Vittorio Sgarbi.

Nativo della provincia di Ferrara, ha perso entrambi i genitori a 4 anni ed è cresciuto nell'orfanotrofio di Ferrara fino a dieci anni, quando è stato inserito in un collegio dove ha imparato il mestiere di tornitore. Appena compiuti i 18 anni si è trasferito in Germania dove ha cominciato ad approcciare con l'arte, seguendo dei corsi di disegno e iniziando a esporre i suoi lavori in mostre collettive. Contemporaneamente lavorava come operaio in una fabbrica a Berlino, eppure il suo sogno era fare il calciatore. Superati i 30 anni ha cominciato a dedicarsi a tempo pieno alla pittura, senza mai dimenticare l'amore per la sua città di nascita. La sua arte è particolare, il suo stile è allegorico e legato ai ricordi d'infanzia, ispirato alle opere di Giorgio de Chirico di Paul Delvaux e di René Magritte.

"Lo avevo conosciuto – ricorda il sindaco di Ferrara Alan Fabbri – tramite le sue opere, da cui traspare con evidenza l'amore per la sua terra, per la campagna ferrarese, per gli scenari fluviali interpretati e reinterpretati con quegli occhi di bambino che hanno marcato come tratto distintivo tutto il suo percorso artistico. Ha dato immagine e consistenza al suo sogno ferrarese, contemplato dalla Germania, dove era emigrato. La sua bambina seduta sulla pietra con le indicazioni della distanza da Ferrara, avvolta in un cappotto rosso, rimarrà una delle immagini più iconiche e più rappresentative dell'attrazione infinita che la nostra terra esprime in chi l'ha vissuta e in chi l'ha conosciuta"

Nel tempo Mantovani è stato conosciuto e apprezzato in Italia, oltre che in Germania e la sua arte è stata riconosciuta in particolare modo da Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Art e suo primo sostenitore. "Con la sua scomparsa – ha rivelato il critico d'arte – la città di Ferrara erediterà una cinquantina di opere di Mantovani, che l'artista ha voluto donare in segno di riconoscenza, una volta terminata l'esposizione al Mart. Ho infatti ricevuto da lui indicazioni affinché tutte le sue opere, che non siano proprietà di privati, vengano esposte a Ferrara. Per Adelchi sono un segnale di riconoscenza e di gratitudine, per la ‘corrispondenza di amorosi sensi' ottenuta con la mostra nella propria terra d'origine. Nelle prossime settimane verranno allestite in Casa Minerbi. Successivamente identificheremo uno spazio museale. Perfetta sarebbe una sala a lui dedicata a palazzo Massari".

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