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Luk3: “Sottovalutato ad Amici, non sono solo quello delle canzonette. Anna Pettinelli? La ringrazio”

Dopo Amici 24 e l’Ep Diciotto, Luk3 torna con L’ultimo ballo. L’artista più streammato dell’ultima edizione racconta i mesi all’interno del talent, la carriera da calciatore accantonata e la prima volta sul palco dei genitori durante un suo live. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Luk3, via Comunicato Stampa
Luk3, via Comunicato Stampa

Luk3, nome d'arte di Luca Pasquariello, è l'autore più incompreso dell'ultima edizione di Amici. Arrivato fino alle puntate finali del Serale sostenuto dal pubblico, meno da alcuni giudici in gara, ha pubblicato lo scorso 1° ottobre L'ultimo ballo, il primo singolo dopo l'Ep post-Amici dal titolo Diciotto. L'imprinting con il pubblico, il successo di Parigi in motorino, ma anche il rapporto con la ballerina Luca Pecchia disegnano un percorso che sembra non essersi chiuso con la fine del programma. Lo testimoniano i tre live, due a Milano e uno a Roma, in cui ha voluto anche lasciare la passerella del palco ai genitori: "Il mio amore nei loro confronti è stato sempre silenzioso, ci tenevo si prendessero quegli applausi". E svela anche che, il sogno della musica, per qualche tempo, è stato parallelo a quello del calcio: "Non ti nascondo che il calcio è stato sempre il sogno della mia vita, fino a quando ho iniziato a scrivere e cantare". Qui l'intervista a Luk3.

Come nasce L'ultimo ballo?

È un pezzo a cui tengo particolarmente perché l'ho scritto in un momento molto delicato, pensa che inizialmente non volevo neanche farlo uscire. Ero in studio e come accade di solito avevo scritto in freestyle, un flusso di coscienza senza struttura. L'hanno ascoltata alcune persone vicine a me che mi hanno incoraggiato a terminarlo e grazie a Gianmarco Grande, che è il produttore, l'abbiamo chiuso.

Si tratta del primo brano dopo l'uscita dell'Ep Diciotto.

È stato un bellissimo progetto, soprattutto non è scontato dopo il percorso ad Amici poterlo coronare con l'uscita di un Ep. Mi ha permesso anche di incontrare il pubblico, attraverso instore e live. È un progetto che racconta tanto ciò che è accaduto prima di Amici, con la speranza che qualcuno della mia età possa rivedersi nelle mie parole.

Ti aspettavi invece di essere il progetto più streammato tra gli artisti di quest'edizione?

Assolutamente no, è un primissimo passo che mi fa capire che le persone si sono affezionate a me, ma io sono giovanissimo e la strada è lunga. Dalle mie parti si dice "O cavallo se vede ‘a llongo" (il cavallo buono si vede sul percorso più lungo ndr).

C'è qualche segno di rivalsa in Canzoncine?

È il brano a cui sono più legato, ma è anche una fotografia di un momento esatto della mia vita in cui le persone non hanno creduto in quello che facevo. Ha una sua ironia.

Credi di essere stato sottovalutato nel tuo percorso ad Amici?

Quando ti esponi a un contesto così grande di persone che ti osservano in televisione, i commenti del pubblico e il diritto a commentare investe tutti. È stata un'esperienza comune che ho avuto con gli altri concorrenti ma nel mio caso si è voluto sottolineare, con superficialità, che fossi un ragazzo che doveva cantare le canzoncine. Ma c'è stato anche chi ha capito e ha riscontrato che, avendo 18 anni, è giusto che abbia un lato più spensierato, ma sia in grado anche di raccontare anche le emozioni più forti.

Non sembra una cosa semplice.

Sicuramente non lo è, ma credo anche che se domani dovessi diventare il numero uno in Italia, la gente avrebbe comunque da ridire. Ho imparato a farci i conti presto fa parte di questo lavoro in cui ci metti la faccia. E infatti, l'apertura del ritornello di Canzoncine dice proprio questo: "Io ci ho messo la faccia".

Cos'è stata la musica per te, all'inizio?

Fino all'ingresso ad Amici si limitava a una passione, ero solo nella mia cameretta con tanti sogni e aspettative. Poi ho avuto a che fare con questo mondo grazie al programma, ma c'è sempre la paura che le energie negative e la paura possano sovrastare la mia passione. Il mio sogno, oltre a quello di riempire uno stadio, quindi poter cantare davanti a più persone possibili, è non perdere la passione per la musica, che non venga cancellata da tutto ciò che c'è attorno.

Che momento è stato accogliere i tuoi genitori sul palco durante il live?

Per me ha significato molto tantissimo. Il mio amore nei loro confronti è stato sempre silenzioso e a volte le cose arrivano alle altre persone, senza dover dire troppe parole. Però mi sono reso conto che certe cose c'è bisogno di dimostrarle con dei gesti e quale occasione migliore dei primi live. Sono stato felicissimo, benché mi ci sia voluto tanto coraggio per fare questa cosa, ma anche per loro non è stato semplice, non amano stare sotto i riflettori, soprattutto mia madre. Non le ho fatto dire una parola (ride ndr). Ci tenevo che si prendessero quegli applausi.

@luk3fandom

luca fa salire la Sua famiglia nel palco al terzo live a Milano il 3 ottobre ❤️@LUK3

♬ suono originale – Luk3 seiamima

Com'è stato il primo impatto con l'esterno post-Amici?

Straniante, come penso ti abbiano detto gli altri (qui le interviste a TrigNO, Antonia, Nicolò). Per fortuna ho sempre avuto persone che si sono avvicinate con rispetto, ma sono anche io molto disponibile con il mio pubblico.

Ma quindi la carriera da calciatore, al Sant'Agata de Goti, è definitivamente accantonata?

Sì, sì. (ride ndr)

Come è nato quel sogno?

Ho iniziato a giocare a calcio nello stesso momento in cui ho cominciato a suonare la chitarra. Non ti nascondo che il calcio è stato sempre il sogno della mia vita, fino a quando ho iniziato a scrivere e cantare, oltre che suonare la chitarra.

Squadra dei sogni?

Tifo Napoli, quindi non c'è altra squadra. Mentre all'estero il Barcellona.

E il rapporto con Maria? Ha speso parole importanti per te.

Ho letto interviste di artisti, ma in generale di persone che entrano in contatto con Maria, e le cose dette sembrano ripetersi. Ma è la verità: io non so come faccia a seguire così tante cose, programmi e essere presenti per tutti. Non solo quello che appare in televisione, ma anche dietro. Interviene in ogni problema e quando guardi i suoi programmi, la noti la sua naturalezza. Lei fa la differenza.

E invece con Anna Pettinelli abbiamo fatto finalmente la pace?

Io non ho mai discusso con lei, sono sempre stato in pace, ma non l'ho sentita dalla fine del programma. Poi devo ringraziarla perché un anno fa mi ha aveva scelto per far parte della sua squadra.

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