Rivoluzione Lucio Corsi a Eurovision 2025: “Con sottotitoli e armonica do un consiglio per il futuro”

Lucio Corsi ha incontrato i giornalisti poco prima della seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest che si è tenuta ieri sera. Il rappresentante dell'Italia, che si è esibito durante la prima, quella del 13 maggio, è già qualificato per la finale, facendo parte delle cosiddette Big Five e l'altra serata presentato la sua Volevo essere un duro al pubblico internazionale che guarda la kermesse, regalando anche qualche novità, come l'armonica a bocca, unico strumento suonato (il resto fanno scenografia) e soprattutto con dei sottotitoli in inglese che permettono a chiunque di poter capire il senso della canzone.
I sottotitoli in inglese pr Volevo essere un duro
"Sono felice dei sottotitoli, tengo molto alle parole, tanto quanto gli arrangiamenti, è una parte importante del discorso – ha spiegato il cantautore durante la conferenza stampa -. Sono affezionato all'italiano, che vivo come un rebus, perché una cosa puoi dirla in mille modi diversi, è una lingua bellissima per scrivere canzoni". Corsi spiega così la scelta dei sottotitoli: "Era giusto far capire il significato delle parole, abbiamo tradotto il testo in una maniera molto semplice, perché ci riferiamo a un pubblico non sono di lingua inglese, ma bisognava metterlo giù in un inglese semplice, che facesse passare immediatamente il significato delle parole".
Il piano e la chitarra in playback
Parlando dell'armonica a del "piano e della chitarra che non suonano" però Corsi non cerca alcuna polemica, come ci tiene a sottolineare: "Sapevo che funzionava così, visto che la voce non è in playback, l'armonica la amplifico così e può essere un elemento di diversità rispetto a Sanremo". Corsi racconta anche la scelta scenografica: "La scenografia è quella che porto nei tour, sia quello nei club che quello estivo, con questi super ampli, ispirati a un tour di Neil Young, anche per dimostrare l'importanza di questi elementi per me e Tommaso" e a proposito di Ottomano: "All'Eurovision sono importante le luci, le inquadrature, per questo la mia fortuna è avere Tommaso, che oltre a essere un fratello è un grande regista, infatti ha fatto lui questo lavoro di inquadrature".

Volevo essere un duro, una canzone vera
Corsi sottolinea ancora una volta quanto Volevo essere un duro sia una canzone non pensata per un'occasione speciale, ma un brano che sente completamente suo: "Mi interessa portare una cosa che non inganni me stesso, non voglio far finta di fare qualcosa che non posso rifare sul palco. Al Festival non ho portato una canzone per Sanremo, perché se la costruisci in base al contenitore questa poi si ribella, e poi non riusciresti più a suonarla, le persone mi conoscerebbero per una cosa che non mi rappresenta, non mi ci riconoscerei. La cosa bella è poter portare una cosa sincera, che mi rappresenta in questa fase del mio percorso e che posso riproporre dal vivo, non interpretare un personaggio che poi mi scoccia tra qualche mese (…).
Sulla classifica finale di Eurovision 2025
Il cantautore aspetta la finale, ma tutto è orientato a suonare oggi e domani: "Aspettiamo sabato, ma della classifica non mi interessa affatto, non mi importa l'esito del risultato, amo lo sport, la competizione, ma la musica non è una competizione, una gara, sono così varie le cose che la musica può suscitare, non è un gesto atletico e lo dico da amante dei gesti atletici". "Il bello di questo palcoscenico è che ognuno porta la sua idea di musica, esibizione, c'è libertà e perciò è ben che ognuno porti il suo modo di intendere le canzoni. È bello che siano varie e siano nello stesso evento – continua Corsi -. È bello che vengano portate canzoni con le lingue delle varie nazioni, perché ognuna ha le sue peculiarità, è bello che non ci siano solo canzoni inglese, è interessante capirne il significato".
I concerti in Italia e all'estero per Corsi
E a chi gli chiede se si sente di aver dato delle opzioni anche agli altri con la scelta dell'armonica suonata live e dei sottotitoli, Corsi dice di sì, e aggiunge che "sarebbe bello se ci fosse la stessa possibilità d'espressione nell'ambito musicale sarebbe bello e potrebbe giovarne l'Eurovision. Cambia molto (se ci fosse strumentazione live, ndr) per chi suona, ma anche per il modo in cui canti, tipo al pianoforte, puoi dare dinamiche, lo puoi fare su base, certo, ma è molto più difficile eppure sarebbe bello". Infine un passaggio sui concerti: "Se riuscissi a far concerti fuori dall'Italia sarebbe fantastico, è la cosa che spero di riuscire a fare dopo la partecipazione. Ma tranquilli, siamo venuti qua sereni, portando nostra idea di canzone e vediamo che succede. Già fare tutte queste date in Italia è un successo".